Stabilizzazione e rafforzamento delle falesie (coste alte)

Impatti climatici
Innalzamento del livello del mare, Inondazioni, Tempeste
Settori
Gestione costiera, Inter-settoriale, Riduzione del rischio di catastrofi
Categoria IPCC
Strutturale e fisica: Misure di adattamento basate sull'ecosistema

Descrizione

Le tecniche di stabilizzazione delle falesie sono misure ‘verdi’ adottate per ridurre il fenomeno erosivo dei versanti costieri e le sue conseguenze – smottamenti, collassi, caduta di rocce – mentre le tecniche del loro rafforzamento sono considerate misure ‘grigie’. Per decidere quali metodi adottare ci si basa sulle caratteristiche naturali della falesia (natura della costa, geometria della costa, comportamento idraulico e forze meccaniche), sul tipo di instabilità, sugli interessi socio-economici, sulla valutazione del paesaggio e sulle condizioni di accesso. In pratica, le tecniche di stabilizzazione e rafforzamento sono spesso combinate.

Le falesie, in base alla loro morfologia e struttura, possono essere erodibili (sabbia, limo, argilla, marna e gesso) o difficilmente erodibili (calcare, arenaria, granito o altre rocce). Le falesie erodibili sono più soggette ad erosione e smottamento rispetto a quelle rocciose, che sono per lo più caratterizzate da frane o cadute di blocchi. L’erosione delle falesie nelle aree costiere generalmente si manifesta come erosione della base della falesia, causata dall’azione delle onde e dalle mareggiate.

Le tecniche di stabilizzazione delle falesie aumentano la stabilità del pendio e riducono l’erosione causata dal mare alla base/piede della falesia. Tali tecniche comprendono:

  • la realizzazione di una spiaggia in ghiaia o ciottoli per allontanare il piede della falesia dall’attacco ondoso: per ridurre gli effetti della naturale azione erosiva del mare sul litorale roccioso, si scaricano sedimenti grossolani alla base della falesia (operazione simile al ripascimento della spiaggia);
  • la rivegetazione: la vegetazione esistente viene gestita in modo tale da riguadagnare le aree danneggiate o rivestire il pendio con una superficie vegetata per ridurre il rischio di instabilità. Su pendii facilmente erodibili, è preferibile piantare specie vegetali a crescita rapida e con radici profonde che aggrappandosi al terreno ne prevengono il movimento. Su pendii più stabili, la copertura del suolo con piante può essere più efficace poiché agisce come uno strato protettivo.

Queste due tecniche di stabilizzazione delle falesie sono generalmente combinate, la rivegetazione da sola è infatti una soluzione a breve termine, che non ferma l’erosione costiera.

Le tecniche di rafforzamento delle falesie includono:

  • rimodellamento/riprofilatura della falesia: consiste nel modificare l’angolo di inclinazione, e/o nel ridurre le altezze della falesia. Questa misura non è applicabile alle coste rocciose o alle falesie alte e fortemente inclinate.
  • drenaggio della falesia: consiste nell’eliminazione delle acque di scorrimento superficiale e delle infiltrazioni nel pendio. Questa tecnica viene generalmente applicata alle coste alte rocciose e può essere realizzata creando delle canalette in cima e/o sul pendio della falesia, oppure drenando l’acqua fuori dalla falesia.
  • ancoraggio con bulloni/perni: questa tecnica consiste nell’ancorare i versanti di roccia instabile per aumentare la coesione e la stabilità e prevenire lo slittamento, utilizzando bulloni metallici, pali e micropali, chiodi di acciaio infissi orizzontalmente nel terreno della parete. Si tratta di una tecnica particolarmente indicata per prevenire slittamenti e collassi della roccia.
  • contrafforti in cemento armato e gettate di pietrame sciolto (rip-rap / revetment): in corrispondenza del piede della scarpata, dove la ghiaia può essere trasportata velocemente lungo costa e perdere la sua funzione difensiva, si possono costruire corte strutture ortogonali (tipo pennelli) di contenimento. Questa tecnica è idonea per tratti costieri rocciosi di modesta estensione. 
  • geogriglia di rinforzo e rete fissata con perni: per stabilizzare il pendio si usano una griglia di rinforzo di poliestere, fissata al versante con ancoraggi, oppure si avvolgono i blocchi instabili in reti o griglie fissate con perni al versante della falesia, per prevenire lo slittamento di rocce. Le geogriglie sono più indicate per falesie friabili, mentre le reti sono ideali per pareti rocciose con un volume di instabilità limitato.

Un celebre esempio di sistema di protezione dalla caduta di massi da falesie rocciose è fornito dalla città costiera di Almissa (Omiš), in Croazia, dove 25 micro-località intorno alla cittadina (per circa 2,5 km di lunghezza) sono state protette (2016-2018) utilizzando una combinazione delle seguenti tecniche: fissaggio della roccia con ancoraggi geotecnici; utilizzo di morsetti di acciaio per stabilizzare le parti rocciose instabili; reti di acciaio in funzione protettiva; “tentacoli” meccanici per le parti mobili della roccia sbriciolata; barriere anti-slittamento, ecc.


Rete protettiva della falesia sulla spiaggia di Firule a Spalato (a sinistra) e segnale di pericolo frana (a destra) (Fotografie: Ivan Sekovski)

Le falesie rappresentano una delle parti più affascinanti dell’ambiente litoraneo e costituiscono una forte attrazione turistica, sia per i panorami che si stendono dalla loro cima sia per l’area balneabile ai loro piedi. Ogni tanto si riscontrano incidenti di varia natura: persone che cadono dalle loro sommità, che scivolano lungo i sentieri o vengono colpite dalla caduta accidentale di pietre mentre prendono il sole sulla spiaggia sottostante. Qualsiasi opera di stabilizzazione delle falesie deve essere accompagnata da segnali di pericolo e norme di sicurezza adeguate, chiusura dei sentieri pericolosi e misure di distanziamento dalla base delle falesie.

Costi e benefici

I benefici dati dalla stabilizzazione delle falesie devono essere bilanciati con i costi delle misure. Lasciare che la falesia si erodesse in alcune aree è stata considerata un’opzione più efficiente in termini di costi rispetto alle misure di stabilizzazione o rimodellamento. 

La realizzazione di una spiaggia in ghiaia o ciottoli per allontanare il piede della falesia dall’attacco ondoso ha limiti simili al ripascimento delle spiagge: il materiale di rifornimento dovrebbe avere caratteristiche corrispondenti a quelle del materiale originario, l’area di prelievo dovrebbe essere abbastanza vicina e generalmente si rende necessario ripetere il rifornimento, ecc. Questa tecnica può essere vantaggiosa per scopi ricreativi.

La rivegetazione ha un basso impatto sui paesaggi ed è generalmente apprezzata dagli utenti del litorale. Tuttavia, può essere applicata solamente a piccole aree e nella maggior parte dei casi si tratta di una soluzione a breve termine. Il tipo di vegetazione da piantare deve essere scelto accuratamente, in base alla natura del suolo o della superficie rocciosa. Dovrebbero essere privilegiate le specie locali. Se non viene gestita adeguatamente, la crescita delle radici può avere addirittura effetti contrari come la fessurazione della roccia che origina instabilità.

Alcune delle tecniche di rafforzamento delle falesie presentano alti costi di avviamento poiché richiedono studi preliminari e l’impiego di appaltatori privati specializzati. L’ancoraggio può essere complicato da implementare e dunque costoso. Al contrario, i rip-rap sono un’opzione a costi abbastanza contenuti. Anche l’installazione di una geogriglia può limitare i costi poiché evita il ricorso a soluzioni ben più costose. In quasi tutti i casi, tuttavia, è necessario impiegare appaltatori specializzati in ingegneria civile.

Per il rimodellamento della falesia, per i contrafforti in cemento armato e l’ancoraggio sarà necessario sostenere costi di manutenzione regolare, ma anche per la geogriglia e le reti fissate con perni dato che queste tecniche necessitano di ispezioni e sorveglianza regolari per ragioni di sicurezza.

Il rimodellamento della falesia può disturbare la biodiversità poiché distrugge gli habitat, sebbene in alcuni casi la combinazione con la rivegetazione possa anche migliorare gli habitat locali. Alcune tecniche (i contrafforti in cemento armato e le gettate rip-rap; le reti fissate con perni) possono avere un forte impatto sul paesaggio. Il lavoro di rimodellamento può avere un forte impatto visivo (a seconda della dimensione dei lavori) e può avere effetti negativi sul turismo.

Tempi di implementazione e durata

Variabili

Risorse per informazioni maggiormente dettagliate

https://climate-adapt.eea.europa.eu/metadata/adaptation-options/cliff-stabilisation/

http://www.coastalwiki.org/wiki/Cliff_stabilisation

PAP/RAC (2021) Manuale sul rafforzamento della resilienza costiera dell’Adriatico, progetto INTERREG AdriAdapt, Split/Spalato.

Ringraziamo gentilmente il Prof Enzo Pranzini dell’Università di Firenze, per tutto l’aiuto e il supporto dato nella preparazione di questo testo.