Uso di colture adattate
DESCRIZIONE
L’agricoltura nella regione mediterranea e adriatica è minacciata dai cambiamenti climatici, specialmente a causa dell’aumento di fenomeni estremi come siccità e ondate di calore. Piogge distruttive, violente grandinate e venti particolarmente intensi sono fattori aggiuntivi segnalati come minacce climatiche per la regione. L’atteso incremento delle temperature, della siccità e degli eventi meteorologici estremi a causa dei cambiamenti climatici comporterà un ulteriore innalzamento del rischio di perdita di raccolto in tutta Europa. A fronte di tali cambiamenti è necessario sviluppare colture che siano più resistenti e in grado di adattarsi meglio, specialmente in condizioni di carenza idrica, temperature estreme ed eventi meteorologici avversi. L’uso di colture adattate, con specie e varietà selezionate per resistere meglio a queste condizioni, può essere una strategia di adattamento efficiente per affrontare i cambiamenti climatici futuri.
Cereali, legumi e foraggi, nelle aree alimentate da acqua piovana, frutteti (compresi gli alberi di olivo) e vigneti, nelle aree irrigate, sono le colture più diffuse e distintive delle regioni climatiche mediterranee. I dati evidenziano come le colture annuali, tipo cereali e legumi, soffrano della carenza idrica, specialmente in corrispondenza dello stadio della fioritura e della granitura, con conseguente riduzione del numero di grani per spiga/baccello e diminuzione del peso del grano. Inoltre, il rendimento e la qualità dei cereali e delle colture da seme (come legumi e piante oleaginose) possono essere ridotti dalle alte temperature, che influenzano vari processi fisiologici e metabolici. Nel caso dei vigneti, il futuro aumento delle temperature potrebbe modificare il periodo di maturazione dei grappoli e il periodo della vendemmia, con conseguenti effetti negativi su resa e qualità dell’uva e del vino. Dunque, come riportato nel rapporto EEA 4/2019, i cambiamenti climatici possono impattare la coltivazione di colture tipiche locali (come oliveti e vigneti) che sopravvivono in ambienti della regione mediterranea caratterizzati da un insieme di particolari condizioni climatiche (nicchie climatiche).
L’uso di colture e varietà adattate viene suggerito dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) tra le pratiche climaticamente intelligenti per la riduzione del rischio connesso agli eventi climatici, la preservazione del suolo e delle risorse idriche e una efficiente gestione idrica. L’uso di colture e varietà adattate aiuta a ridurre gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sui sistemi agricoli e, allo stesso tempo, può assicurare una produzione agricola stabile.
L’adattamento delle colture può essere ottenuto attraverso l’introduzione di nuove varietà o ripristinando colture antiche, con effetti positivi sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici. L’uso di colture adattate può sostenere la diversificazione dei raccolti, strategia che costituisce uno degli elementi chiave della cosiddetta agricoltura conservativa. Inoltre consolida le capacità di risposta dell’agro-ecosistema alle pressioni biotiche ed abiotiche, e riduce il rischio di perdita dell’intero raccolto.
La selezione di varietà colturali differenti e nuove può essere realizzata attraverso la genetica tradizionale, ossia la scienza che storicamente è stata usata per secoli in agricoltura, per migliorare la qualità e la quantità della produzione, e che è principalmente basata sulla selezione empirica delle varietà colturali. Lo sviluppo di tecnologie e nuove metodologie di selezione, in grado di vagliare le specie più tolleranti alle pressioni climatiche, può aiutare ad identificare le caratteristiche principali che limitano la resa del raccolto e ne determinano la vulnerabilità, migliorando la capacità predittiva in termini di tolleranza ai cambiamenti climatici. Come riportato dalla FAO, gli interventi di selezione vegetale generalmente comportano sperimentazioni in più luoghi, con l’obiettivo di sviluppare varietà colturali che siano resistenti alle pressioni climatiche (adattamento) e anche più efficienti nell’uso delle risorse per ridurre il loro impatto ambientale (mitigazione). Per rendere i processi di sviluppo delle varietà colturali più efficienti, sono utilizzate piattaforme di genotipizzazione e fenotipizzazione, compreso il pre-breeding .
L’implementazione di questa opzione di adattamento, così come di altre pratiche climaticamente intelligenti in agricoltura , è più semplice se viene supportata da scelte di mercato e pienamente integrata nelle stesse. Inoltre, l’implementazione di questa opzione di adattamento richiede un ampio approccio multidisciplinare (che includa il contributo di agronomi, fisiologi, biologi molecolari, sociologi, economisti), e la collaborazione tra ricercatori e agricoltori.
Il progetto GECO2 (2019-2021), sviluppato nell’ambito del programma Interreg Italia-Croazia, si propone di indagare misure di adattamento e mitigazione nel settore agricolo che permettano di impostare un innovativo sistema interregionale nella regione adriatica in grado di monitorare i cambiamenti climatici, sperimentare pratiche agricole eco-friendly e lanciare un nuovo mercato volontario del carbonio.
COSTI E BENEFICI
Il costo di implementazione di questa misura dipende dal prezzo delle sementi delle colture o varietà adattate e dai costi di investimento richiesti (se ci sono) per l’azienda agricola (per es. l’acquisto di un nuovo tipo di macchinario). Mentre i costi per introdurre nuove colture annuali sono abbastanza contenuti, l’introduzione di nuove specie o varietà arboree potrebbe implicare costi di investimento più alti, aumentando di conseguenza il rischio per gli agricoltori.
I principali benefici dell’introduzione di nuove specie e varietà sono costituiti da raccolti con rendimenti più alti o stabili, maggiori introiti per gli agricoltori dovuti alla migliore adattabilità dei raccolti all’ambiente nel quale sono cresciuti e aumento della resilienza dei sistemi colturali rispetto ai rischi climatici. Inoltre, l’utilizzo di un’ampia gamma di specie e varietà colturali porta alla diversificazione della produzione agricola, con possibili effetti positivi sulla biodiversità e sulla fornitura di servizi ecosistemici, sebbene questi co-benefici possano richiedere tempo per manifestarsi.
Sono inoltre possibili sinergie con la mitigazione, poiché la coltivazione di colture e varietà adattate può migliorare la capacità di stoccaggio di carbonio del suolo accelerando il sequestro del carbonio atmosferico. Il passaggio dalle colture annuali a quelle perenni e l’uso di colture con apparati radicali profondi (come il mais, il grano, l’orzo) possono accelerare il sequestro e lo stoccaggio di carbonio. La combinazione con altre buone pratiche agricole (agricoltura di precisione, uso di colture di copertura, minima lavorazione della terra ecc.) e con buona pratiche di mercato (che favoriscono il commercio dei prodotti locali) può incrementare significativamente il potenziale di mitigazione di tale opzione di adattamento.
TEMPI DI IMPLEMENTAZIONE E DURATA
Per modificare colture di tipo annuale e raggiungere la loro relativa produzione è necessario un anno, mentre per le colture arboree servono diversi anni (decadi) affinché le piante raggiungano la maturità e diventino redditizie.
Il processo di selezione di nuove specie, più resistenti ai rischi climatici, può essere lento e dipende dall’avanzamento della ricerca e dal livello di preparazione tecnologica. Trasferire simili tecnologie agli agricoltori può richiedere tempo aggiuntivo e può incontrare la loro resistenza. La capacità di sviluppare non solo tecnologie ma anche forti strutture di governance e politiche di incentivazione per i singoli agricoltori, nonché reti e sistemi comuni di innovazione può creare tra gli agricoltori un clima favorevole all’adattamento.
Il periodo di durata di tali misure è legato alla convenienza economica della coltivazione delle colture e varietà selezionate.
RISORSE PER INFORMAZIONI MAGGIORMENTE DETTAGLIATE
FAO Climate smart agriculture sourcebook
EEA, (2019). Climate change adaptation in the agriculture sector in Europe. EEA Report 4/2019
Del Pozo et al. (2019). Climate Change Impacts and Adaptation Strategies of Agriculture in Mediterranean-Climate Regions. Sustainability 2019, 11(10), 2769