Avviare il processo

Fase 1. Porre le basi per l’adattamento e avviare il processo

L’adattamento è un processo lungo e articolato; tuttavia è necessario agire con prontezza sin da ora, perché gli effetti dei cambiamenti climatici sono già visibili. Affrontare questa sfida complessa necessita di una preparazione adeguata e tempestiva. Nonostante l’importanza di pianificare correttamente il processo che porterà al piano di adattamento, lo sforzo richiesto in questa prima viene spesso sottostimato. Al contrario, risorse e tempi adeguati dovrebbero essere allocate alla fase di preparazione del processo e all’esecuzione delle attività di seguito descritte.

  • Ottenere un supporto di alto livello e definire lo schema di governance

Poter contare su un sostegno politico di livello elevato costituisce una condizione necessaria ai fini della progettazione e dell’implementazione di misure adattamento. Fin dall’inizio del processo di adattamento è pertanto opportuno assicurarsi tale sostegno, possibilmente attraverso una sua formalizzazione in un documento o atto o mediante l’adesione ad iniziative già strutturate di adattamento (ad esempio Covenant of Mayors o Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere). L’attivazione di un supporto politico può avvenire sia mediate iniziative guidate “dall’alto” sia tramite iniziative “dal basso”. Rientrano nel primo caso ad esempio gli adempimenti normativi o a raccomandazioni espresse a livello nazionale o sub-nazionale; il secondo caso si riferisce a iniziative promosse o fortemente richieste dalla società civile o dal settore privato, anche come risposta ai danni e ad altri impatti causati da eventi estremi (ad esempio alluvioni).

Il supporto politico deve tradursi in una governance trasparente e inclusiva che possa sostenere le azioni di contrasto alla crisi climatica. Questa fase si propone inizialmente di identificare le autorità pubbliche e gli altri portatori d’interesse pubblici e privati che è opportuno coinvolgere nel sistema di governance L’intrinseca incertezza che caratterizza i cambiamenti climatici e l’adattamento agli stessi, rende necessario mettere in campo le migliori conoscenze disponibili. Pertanto è opportuno coinvolgere i ricercatori locali, creando ove possibile sistemi e strumenti di dialogo tra mondo scientifico e il mondo decisionale a supporto dell’intero processo. A seguito dell’identificazione degli attori da coinvolgere, è necessario chiarirne i rispettivi ruoli: chi redige il piano, chi lo implementa, chi monitora la sua implementazione, ecc. La definizione di un gruppo ristretto di lavoro (non necessariamente formato solo dai rappresentanti delle autorità pubbliche) all’interno dello schema complessivo di governance può essere di grande aiuto ai fini della gestione coordinata dell’intero processo di adattamento. A seconda del contesto locale, potrebbe trattarsi di un gruppo di lavoro già esistente o di un nuovo gruppo appositamente costituito.

  • Organizzare il processo che porterà alla costruzione del piano

Sulla base del mandato ricevuto, il gruppo di lavoro ristretto è chiamato a definire in modo trasparente il proprio ruolo, le modalità d’interazione con gli altri attori coinvolti e la pianificazione (attività, tempistica, traguardi intermedi) del processo di elaborazione del piano. Le risorse umane e tecniche richieste per sviluppare il piano di adattamento spesso rappresentano un fattore critico che deve essere valutato in modo attento, sulla base degli obiettivi del processo medesimo. La disponibilità di tali risorse dipende dalle caratteristiche del contesto locale (ad esempio se gli esperti sono già stati coinvolti su tematiche riguardanti i cambiamenti climatici o più in generale la sostenibilità), ma è altresì fortemente influenzata della disponibilità di risorse economiche. Questa fase del processo dovrebbe essere quindi in grado di assicurare i fondi necessari all’elaborazione del piano. Nel caso di budget limitati, si può ridurre la richiesta di risorse mediante varie azioni, ad esempio capitalizzando altre iniziative già in atto, integrando l’adattamento in altri processi (di pianificazione), partecipando a reti e iniziative che possono fornire supporto al processo, collaborando con i settori privati o con le università, ecc. Inoltre, in questa fase è opportuno esplorare tutte le possibili fonti di finanziamento, tra cui i fondi nazionali e i programmi di finanziamento dell’UE come LIFE, INTERREG, Fondi di Sviluppo Regionale e Coesione.

  • Pianificare il coinvolgimento dei portatori d’interesse

L’adattamento è un processo trasversale, multisettoriale e multilivello ed è d’interesse per un ampio e diversificato spettro di attori locali. E’ importante identificare fin dall’inizio i principali attori da coinvolgere e comprendere quali siano i loro interessi , le loro responsabilità e la loro posizione rispetto alle problematiche connesse con i cambiamenti climatici. Quest’attività iniziale dovrebbe consentire di avviare un processo ben definito di coinvolgimento dei portatori d’interesse che possa ottenere il meglio dalla loro partecipazione. Parallelamente è opportuno sia sviluppare una strategia di comunicazione che supporti il coinvolgimento di tali attori, sia promuovere attività che favoriscano l’aumento della consapevolezza dei cittadini sui cambiamenti climatici, identificando obiettivi della comunicazione, gruppi target, modalità e tempistiche di realizzazione.

  • Identificare gli obiettivi strategici del processo di adattamento

Obiettivo dell’adattamento è migliorare la capacità di risposta e la resilienza di un territorio e della sua popolazione agli effetti dei cambiamenti climatici presenti e futuri. Nell’ambito di questo scopo generale possono essere identificati diversi obiettivi strategici del processo di adattamento, dalla progettazione di misure finalizzate a risolvere specifici problemi legati al clima, alla trasformazione sistemica del territorio e delle sue comunità verso una società più resiliente e sostenibile. E’ opportuno che gli obiettivi strategici di adattamento siano identificati e concordati con i portatori d’interesse fin dalle primissime fasi di avvio del processo, in quanto tali obiettivi orientano poi le fasi successive e in particolare la formulazione della visione del futuro cui tendere (fase 3). Tali obiettivi devono essere coerenti con quelli già definiti da strategie, piani e politiche messe in atto a livello nazionale, regionale o locale, tra i quali sono da considerare anche obiettivi che affrontano il più ampio tema della sostenibilità (includi gli SDG, gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030). Questa fase deve anche rendere espliciti i co-benefici attesi a seguito del perseguimento degli obiettivi strategici di adattamento.

Risultati della Fase 1:

  • Documento formale o dichiarazione a supporto dell’iniziativa di adattamento
  • Definizione del sistema di governance
  • Pianificazione (roadmap) del processo di adattamento con identificazione delle risorse umane, dei ruoli, delle attività, delle tempistiche e dei traguardi intermedi
  • Identificazione di fonti di finanziamento garantite
  • Analisi degli stakeholder, strategia di coinvolgimento e piano di comunicazione
  • Obiettivi strategici di adattamento e co-benefici attesi

Strumenti disponibili:

RESIN – Actor Analysis for Urban Climate Adaptation – Guidelines for how to analyse and select stakeholders and involve them in the whole adaptation planning process.

URBINAT – Strategic design and usage of participatory solutions and relevant digital tools in support of NBS uptake MASTER ADAPT – Policy Guidance for setting adaptation objectives, a step-by step guidance for setting adaptation objectives.