Disegnare il piano

Fase 4. Valutare le opzioni ed elaborare il piano di adattamento

Le precedenti fasi di questo percorso forniscono elementi di input per la formulazione del piano vero e proprio, nel quale dovrebbero essere evidenziate e prioritizzate le opzioni di adattamento. Per opzioni di adattamento si intendono le misure volte a ridurre la vulnerabilità alle principali sfide poste dal cambiamento climatico e sfruttare al contempo le nuove opportunità che possono derivare dalle mutate condizioni climatiche. Le opzioni di adattamento possono spaziare da misure che hanno lo scopo sviluppare e rafforzare la capacità di adattamento e istituire meccanismi di governance e supporto, fino a misure che sono attuate concretamente sul campo per affrontare vulnerabilità intersettoriali o specifiche di un dato settore. Perseguire l’adattamento senza tener conto degli aspetti di sostenibilità sarebbe però illusorio. Per questo, quando si elabora un piano di adattamento e si identificano le misure di adattamento, è necessario tenere a mente il contesto più ampio della sostenibilità. 

  • Scegliere le opzioni di adattamento

Lo sviluppo di un insieme di opzioni di adattamento può contribuire a sistematizzare le potenziali misure volte a ridurre la vulnerabilità e aumentare la resilienza di un determinato territorio e comunità. La piattaforma AdriAdapt offre un proprio catalogo di opzioni di adattamento, suddivise in tre categorie: misure gestionali, verdi e grigie. Le opzioni sono accompagnate da esempi di buone prassi nella loro applicazione. Le opzioni gestionali comprendono misure politiche, giuridiche, sociali, amministrative e finanziarie che implicano modifiche comportamentali e degli stili di governance, contribuendo a migliorare la capacità di adattamento e lo sviluppo sostenibile. Le opzioni verdi utilizzano i processi naturali e tipici degli ecosistemi per aumentare la resilienza e la capacità di adattamento. Le opzioni grigie comportano soluzioni tecnologiche e ingegneristiche per migliorare l’adattamento di un territorio, delle infrastrutture e delle persone. Il catalogo AdriAdapt può servire come ispirazione per elaborare specifiche soluzioni di adattamento. 

  • Valutare le opzioni di adattamento

Sulla base degli obiettivi strategici e specifici posti nelle fasi 1 e 3, le potenziali opzioni di adattamento devono essere valutate in base alla loro idoneità al contesto locale, alla loro fattibilità, all’efficacia nel ridurre la vulnerabilità o aumentare la resilienza e al loro generale impatto sulla sostenibilità. È molto importante che la valutazione dell’opzione di adattamento si basi su criteri comuni e trasparenti, che possono includere: propensione per misure no-regret (ossia misure comunque vantaggiose anche in assenza di cambiamenti) o low-regret (ossia misure con costi relativamente bassi e benefici significativi), propensione per soluzioni basate sulla natura (misure verdi), semplicità di attuazione, rapporto costi-benefici vantaggioso, minimizzazione dei conflitti e di possibili compromessi, ecc. La valutazione può essere supportata da differenti approcci metodologici, come un’analisi costi e benefici (cost-benefit analysis – CBA), l’analisi costi-efficacia (cost-effectiveness analysis – CEA) e l’analisi multicriterio (multi-criteria analysis – MCA). Il risultato di questa fase è la chiara identificazione delle prioritarie opzioni di adattamento.

  • Elaborare il piano

Dopo aver valutato il rischio e la vulnerabilità ai cambiamenti climatici (fase 2), aver impostato una visione del futuro desiderato (fase 3) e dopo aver stabilito obiettivi e politiche specifici (fase 1 e 3), si possono stabilire in modo concordato le singole misure di adattamento (fase 4), e può essere sviluppato, in forma di piano, un quadro per l’implementazione dell’adattamento. Il piano di adattamento dovrebbe stabilire i passi che devono essere intrapresi affinché le opzioni di adattamento prioritarie siano trasformate in azioni concrete. Il piano può essere guidato da una strategia di adattamento precedentemente sviluppata (a livello locale, subnazionale o anche nazionale), mettendo in evidenza l’orientamento delle azioni e i risultati attesi. Tuttavia, non è sempre questo il caso, e gli obiettivi strategici di adattamento possono essere sviluppati insieme al piano, ossia contestualmente ad esso. Il contenuto del piano di adattamento dovrà essere concordato tra tutti gli esperti che hanno contribuito al suo sviluppo. Un piano di adattamento non è semplicemente un elenco di misure di adattamento ideali, si tratta piuttosto di un documento chiaramente articolato che deve contenere:

  1. una sintesi delle principali sfide climatiche affrontate dal
  2. la visione e gli obiettivi specifici e strategici del processo di adattamento 
  3. i dettagli di ciascuna misura di adattamento selezionata, compreso il progetto preliminare delle misure se necessario
  4. i costi, i benefici dell’adattamento e i possibili compromessi legati all’implementazione delle misure di adattamento
  5. i ruoli e le responsabilità nell’implementazione del piano, compresi quelli pertinenti al coordinamento
  6. i collegamenti con altri documenti strategici e piani non strettamente legati al tema dell’adattamento
  7. l’orizzonte temporale per la realizzazione delle misure di adattamento
  8. le spese complessive per l’esecuzione del piano
  9. le opzioni di finanziamento disponibili
  10. il sistema di monitoraggio, comunicazione e valutazione (MRE – Monitoring, reporting and evaluation) (si veda la fase 5)
  • Finanziare il piano

Nell’ambito del piano si raccomanda di individuare i possibili fondi disponibili per l’attuazione delle misure di adattamento prioritarie. Alcune misure possono essere attuate nell’ambito di disposizioni previste in altri strumenti di pianificazione intersettoriale o settoriale (si veda la fase 5 in merito all’integrazione dell’adattamento nei piani e nei programmi). Per altre misure è necessario assicurare risorse dedicate. I programmi di finanziamento UE, in particolare LIFE, INTERREG e Horizon Europe possono sicuramente contribuire al supporto finanziario per l’attuazione dell’adattamento a livello locale. Il Green Deal europeo aprirà ulteriori canali di finanziamento europeo. Altre occasioni possono nascere a livello di programmi di finanziamento nazionali e subnazionali, fondi comunali dedicati, iniziative promosse dal settore privato (comprese le organizzazioni di donatori), prestiti da istituzioni finanziarie (come la Banca europea per gli investimenti), crowdfunding, fondi propri individuali (ossia iniziative private con l’obiettivo di aumentare la propria resilienza) e meccanismi di finanziamento settoriali (nei quali i fondi disponibili non devono necessariamente essere classificati secondo la voce “adattamento”, ma possono comunque contribuire ad esso). Si raccomandano flessibilità e una combinazione di diverse fonti di finanziamento, specialmente nei casi in cui è difficile assicurare voci di bilancio dedicate a livello locale. Per sapere di più su tale argomento si consiglia di consultare la Guida alle opzioni di finanziamento per l’adattamento.  

Risultati della fase 4:

  • Catalogo delle opzioni di adattamento
  • Opzioni di adattamento prioritarie
  • Piano di adattamento
  • Programma di attuazione del piano