Risanamento e riqualificazione fluviale
DESCRIZIONE
I fiumi e le piane alluvionali sono utilizzati dall’uomo per diversi scopi e con modalità che possono alterarne l’idrologia, la morfologia e la connettività ecologica. Negli ultimi decenni, molti fiumi e piane alluvionali europei sono stati alterati in modo significativo. Tali alterazioni comprendono ad esempio la rettificazione dei corsi d’acqua per consentire la navigazione, la bonifica delle pianure alluvionali per ricavare suolo agricolo o consentire lo sviluppo urbano, la costruzione di argini per assicurare protezione dalle inondazioni, l’estrazione di acqua per scopi energetici e irrigui, il dragaggio dei sedimenti, ecc. Cambiamenti nell’uso del suolo e della sua copertura insieme a locali effetti dei cambiamenti climatici (per esempio variazioni nelle precipitazioni, nella temperatura e nell’evapotraspirazione) possono causare notevoli variazioni nell’idrologia del bacino. Pressioni idromorfologiche, come l’alterazione fisica degli alvei fluviali o della zona ripariale, la costruzione di dighe, chiuse e altre barriere, sono tra le principali cause per cui i corpi idrici superficiali non riescono a raggiungere il buono stato ecologico di cui alla Direttiva quadro europea sulle acque (EEA, 2019).
Il risanamento e riqualificazione di fiumi e piane alluvionali comprende una grande varietà di misure, tutte finalizzate ad accentuare la naturalità dei fiumi, che potrebbe essere stata persa o degradata a causa di interventi umani. Risanamento e riqualificazione contribuiscono alla gestione del rischio di alluvioni sostenendo la naturale capacità di ritenzione idrica dei sistemi fluviali. Risanamento e riqualificazione delle piane alluvionali e delle zone umide fluviali contribuiscono a ricreare habitat acquatici stagionali, corridoi di foreste ripariali native, così come favoriscono ombreggiamento per habitat fluviali e terrestri. Aumentando inoltre la capacità di ritenzione idrica, rallentano il rilascio di masse d’acqua, così come facilitano la ricarica delle acque sotterranee migliorando al contempo la qualità dell’acqua. La riqualificazione dei fiumi e delle piane alluvionali può contribuire a migliorare il regime idrogeologico e ad affrontare così gli effetti dei cambiamenti climatici. Inoltre, il mantenimento delle zone umide fluviali concorre a mantenere il funzionamento degli ecosistemi estuariali e di delta e ripristinare le caratteristiche naturali del suolo che agiscono come barriera protettiva contro gli eventi meteorologici estremi, salvaguardando la vita e le proprietà dai danni delle inondazioni, quest’ultime legate anche all’innalzamento del livello del mare e alle mareggiate.
Le misure per la ritenzione naturale delle acque (Natural Water Retention Measures – NWRM) sono parte dell’obiettivo di risanamento e di riqualificazione fluviale e possono contribuire in modo efficace a ridurre il rischio di inondazione. Le aree naturali di espansione delle piene riescono a trattenere i picchi di portata evitando dunque conseguenti inondazioni a valle. Tali aree di espansione possono essere ubicate lungo i fiumi principali per accogliere grandi quantità di acqua in condizioni estreme e prevenire dunque situazioni di possibile rischio per le vite umane e di danni ad aree urbane o agricole.
Il Centro europeo di riqualificazione fluviale (European Centre for River Restoration – ECRR) è la rete internazionale che promuove e sviluppa capacità per la riqualificazione ecologica fluviale in tutta Europa. Insieme al RiverWiki tool, è la principale risorsa di informazioni sulla riqualificazione fluviale in Europa, raccogliendo informazioni su oltre 1000 casi studio da 31 paesi.
Esperienze positive di riqualificazione fluviale sono raccolte dal CIRF, il Centro italiano per la riqualificazione fluviale, che riconosce il ruolo di tali misure nell’adattamento ai cambiamenti climatici. Buone pratiche di risanamento e riqualificazione in Italia sono incoraggiate dalla regione Emilia Romagna, che ha redatto un apposito volume in cui illustra i concetti chiave su tale argomento e i progetti portati avanti sin dagli anni ’90. I Piani di gestione delle alluvioni e i Piani di gestione delle acque dei distretti idrografici, preparati e periodicamente aggiornati nell’ambito dell’implementazione della Direttiva quadro sulle acque e della Direttiva sulle alluvioni, sono strumenti di pianificazione chiave per le misure di riqualificazione. Misure di risanamento fluviale sono per esempio incluse nei Piani di gestione delle acque del distretto idrografico delle Alpi orientali e del fiume Po. In Croazia, il progetto Life DRAVA (2015-2020) mira a riqualificare il fiume Drava attraverso una cooperazione intersettoriale tra istituzioni pubbliche e ONG per la salvaguardia della natura. Il progetto prevede l’apertura e la creazione di nuovi rami laterali del fiume, la rimozione e la modifica dei terrapieni e degli argini, il mantenimento di aree di ritenzione dell’acqua e delle naturali pendenze delle sponde. Ci si attende che questi interventi migliorino nel complesso la condizione ecologica del fiume e contribuiscano a preservare la regione dal rischio di alluvioni.
COSTI E BENEFICI
I benefici del risanamento e della riqualificazione dei corsi d’acqua e delle piane alluvionali sono molteplici:
- maggiore protezione dalle alluvioni legate a fenomeni di abbondanti precipitazioni, grazie a un incremento della capacità di deflusso fluviale in caso di piena, e/o una ridotta velocità del flusso idrico;
- maggiore protezione dalle alluvioni legate all’innalzamento del livello del mare e dalle mareggiate, grazie all’azione protettiva svolta dagli estuari o dalle zone umide di delta;
- preservazione di habitat naturali, migliore connettività ecologica e relativi effetti positivi sulla biodiversità anche in termini di maggiore capacità di adattamento;
- mantenimento delle funzioni degli ecosistemi acquatici e dei relativi servizi alla società umana; e
- incremento della capacità di ricarica delle falde.
Una riqualificazione di tipo passivo dei fiumi, che include cioè l’abbandono della manutenzione dell’artificialità del corso fluviale, meno costosa e più semplice da applicare a tratti più lunghi di fiume rispetto a costose tecniche di riqualificazione di tipo attivo, può portare a benefici ambientali nel bacino idrografico.
Inoltre, gli ecosistemi fluviali e delle piane alluvionali possono avere un ruolo importante nel raggiungimento di obiettivi di mitigazione ai cambiamenti climatici. Misure come il rimboschimento ripariale, la rivegetazione e la rinaturalizzazione così come misure di più ampia scala nel bacino di utenza del fiume, comprese pratiche di gestione del suolo sostenibili e modifiche nell’uso del suolo, hanno un ruolo notevole nel sequestro e accumulo del biossido di carbonio.
I costi sono principalmente legati ad opere di ingegneria e lavori di manutenzione, ma può essere necessario sostenere dei costi aggiuntivi per l’acquisto del terreno e per l’indennizzo. In ambito europeo, i costi differiscono sostanzialmente di caso in caso. Il RiverWiki tool consente la ricerca di casi studio di riqualificazione fluviale in tutta Europa, selezionando l’intervallo di costo (da meno di 1.000 EUR a più di 10.000.000 EUR).
TEMPI DI IMPLEMENTAZIONE E DURATA
I tempi di implementazione dipendono fortemente dalla scala di applicazione, dalle specifiche condizioni dell’area di intervento e dalle misure adottate. In generale, le azioni di risanamento e riqualificazione dei fiumi e delle piane alluvionali sono processi complessi che richiedono interventi pianificati nel lungo periodo. La durata può variare da 1 anno (i.e. in caso di interventi molto specifici e limitati, come il dragaggio o la creazione di fasce tampone) a più di 25 anni (per i programmi più complessi). Se mantenuti costantemente, la maggior parte degli interventi di risanamento può durare all’infinito.
RISORSE PER INFORMAZIONI MAGGIORMENTE DETTAGLIATE
European Commission, Flood Risk Management
European centre for river restoration (ECRR)EEA, (2019). Floodplains: a natural system to preserve and restore