Regolamenti edilizi climate-proof
Descrizione
Il settore edilizio è messo alla prova da una serie di impatti dei cambiamenti climatici, tra cui l’aumento della temperatura, la maggiore frequenza ed entità di eventi meteorologici estremi e l’innalzamento del livello del mare. L’aumento delle temperature e periodi di canicola prolungati possono aumentare il fenomeno delle isole di calore urbano, i disagi termici interni ed esterni e la richiesta di energia per i sistemi di raffreddamento degli edifici. Gli eventi meteorologici estremi che generano inondazioni o smottamenti possono causare l’interruzione dei servizi agli edifici, sia a breve sia a lungo termine (per es. energia, gas, acqua, fibra ottica, ecc.). D’altra parte, gli edifici sono uno dei settori che richiede maggiore energia, contribuendo in modo significativo ai cambiamenti climatici. Per conseguire l’obiettivo UE della neutralità climatica entro il 2050, il settore edilizio dovrà ridurre drasticamente la propria richiesta di energia e dovrà rispondere agli impatti dei cambiamenti climatici con le opzioni di adattamento già disponibili.
Le misure per una pianificazione urbana climate proof possono essere prese a differenti scale spaziali, in particolare a livello degli spazi urbani e degli edifici. Gli spazi urbani dovrebbero essere riqualificati e progettati con specifiche scelte tecniche per rispondere agli impatti dei cambiamenti climatici, come le inondazioni urbane e le isole di calore. Gli edifici dovrebbero essere studiati per ridurre la richiesta di energia e adattarsi meglio agli impatti dei cambiamenti climatici, garantendo benessere termico e migliorando la resilienza alle inondazioni. Molti aspetti legati al clima possono essere affrontati attraverso l’aggiornamento/stesura di codici edilizi, in termini di ottimizzazione delle richieste di energia per la costruzione, energia per la produzione di materiali ed energia per l’edificio. Dato che forma e struttura degli edifici e le morfologie urbane sono fortemente determinate dai regolamenti edilizi, questi strumenti necessitano di essere revisionati e adattati alle esigenze climatiche, e se tali regolamenti non sono già stati predisposti, dovrebbero esserne costituiti di nuovi e approvati con l’obiettivo specifico di rendere il settore edilizio più resiliente e a prova di clima. Pratiche di riciclo e il basso consumo energetico delle attività edilizie e della produzione di materiali sono settori rilevanti per l’innovazione dei codici edilizi.
I regolamenti edilizi climate proof sono un’opzione di adattamento in mano alle autorità locali, che coinvolge diversi aspetti del settore edilizio legati alla costruzione, produzione, manutenzione e fornitura di servizi. Oltre a migliorare l’adattamento ai cambiamenti climatici e contribuire alla sua mitigazione, i regolamenti edilizi climate proof possono potenzialmente contribuire anche al miglioramento della qualità degli spazi urbani e della vita dei loro abitanti. In casi emblematici l’implementazione dei regolamenti edilizi viene portata avanti da tecnici amministrativi, professionisti e ricercatori, mentre la diffusione degli aggiornamenti avviene attraverso il coinvolgimento dei cittadini (diretto o tramite i canali d’informazione).
L’adattamento dello spazio urbano e degli edifici ha lo scopo di mantenere e proteggere gli stessi dai danni causati da eventi estremi e cambiamenti climatici. Le misure di adattamento comprendono la revisione e il miglioramento di pratiche di lunga data, ma anche l’introduzione di nuove prassi e innovazioni tecnologiche (per esempio nuovi materiali o sistemi), tra cui anche misure verdi sia per gli spazi urbani sia per gli edifici. Queste opzioni di adattamento possono essere integrate nell’ambito di regolamenti edilizi esistenti o nuovi, usandole per promuovere efficacemente un’ampia varietà di misure specifiche, come:
- Misure di adattamento low-tech tradizionalmente usate nelle città e località mediterranee, per es. corretta esposizione delle superfici edilizie per massimizzare la dispersione e minimizzare la radiazione solare, corretto orientamento degli edifici per limitare la radiazione solare e beneficiare della circolazione del vento, uso di elementi architettonici per fare ombra, impiego di pareti esterne spesse.
- Soluzioni hi-tech, come sensori per monitorare le condizioni termiche e ottimizzare l’aria condizionata e la ventilazione, sensori per ottimizzare l’orientamento dei pannelli ombreggianti o materiali hi-tech (con alta resistenza termica) per ottimizzare la dispersione di calore riducendo spessore/dimensione degli elementi.
- Alberi e piante nelle aree esterne degli edifici per dare ombra, aumentare il flusso d’aria e ridurre l’impatto della radiazione solare e dell’effetto isola di calore.
- Tetti bianchi e verdi per ridurre l’effetto isola di calore mantenendo le superfici degli edifici fredde in modo naturale attraverso la riflessione della radiazione solare e il raffrescamento evaporativo assicurato da acqua e vegetazione.
- Misure specificatamente rivolte alla prevenzione del deflusso urbano e delle inondazioni, che possono essere implementate a livello edilizio, in particolare quelle che aumentano la permeabilità della superficie e la capacità di stoccaggio dell’acqua piovana.
- Sistemi dimensionati correttamente per la raccolta delle acque piovane e il riuso, per es. per l’irrigazione, l’agricoltura urbana e per gli scarichi dei wc.
Secondo la Strategia nazionale di adattamento italiana, gli effetti dei cambiamenti climatici sul settore edilizio non sono stati ancora pienamente individuati e valutati. La strategia raccomanda che la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici siano presi in considerazione dagli attuali strumenti di pianificazione urbana e dai regolamenti edilizi. In Italia alcuni comuni all’avanguardia hanno adottato il R.I.E. (Riduzione dell’Impatto Edilizio) nei loro regolamenti edilizi, come nel caso di Bolzano, Bologna e Reggio Emilia. Il R.I.E. è un indice numerico che valuta l’effetto dell’intervento edilizio in termini di permeabilità rispetto al suolo naturale e al verde. L’impermeabilizzazione del suolo causata dalle strutture edilizie può essere parzialmente compensata da nuove superfici vegetate come tetti verdi, tecnologie ingegneristico-biologiche o interventi di rinverdimento e piantumazione che offrono opzioni per l’infiltrazione idrica nel suolo e la ritenzione di acqua piovana. A Bolzano, per esempio, c’è un coefficiente minimo da raggiungere in base alle differenti zone edilizie (commerciale, residenziale, ecc.) per interventi su edifici esistenti e nuovi, così come per superfici esterne che sono esposte alle precipitazioni (coperture, terrazze, strutture esterne, cortili, spazi verdi, aree con pavimentazione, lotti di parcheggio, ecc.).
Le Linee guida per la resilienza costiera alle inondazioni (Coastal Flood Resilience Design Guidelines) per la città di Boston mostrano come regolamenti edilizi possono essere un modo per il coinvolgere i proprietari di case. Sono state sviluppate in tempi recenti e rappresentano una risorsa per informare i proprietari di immobili e gli agenti immobiliari circa le misure e i sistemi di protezione da inondazione per gli edifici esistenti e le nuove costruzioni (http://www.bostonplans.org/getattachment/d1114318-1b95-487c-bc36-682f8594e8b2). Inoltre, l’esempio di Boston mostra che migliorare la resilienza può contribuire ad aumentare il valore dell’immobile agendo con effetti potenzialmente negativi sull’accessibilità economica per i residenti, in particolare per affittuari e studenti rendendo quindi necessarie misure che migliorino l’equità sociale e proteggano le popolazioni socialmente vulnerabili.
Costi e benefici
In base alle procedure amministrative esistenti, i costi di revisione dei regolamenti edilizi sono inizialmente bassi. Il costo effettivo dipende dal tempo e dalle competenze tecniche richieste per la revisione delle regolamentazioni esistenti o per lo sviluppo di nuovi codici edilizi, e la seguente approvazione, mentre i costi delle specifiche misure di adattamento promosse attraverso i regolamenti edilizi climate-proof sono variabili e devono essere sostenuti dai proprietari degli edifici. I costi più alti sono riferiti a complessi interventi di ristrutturazione delle esistenti infrastrutture. I costi più bassi si riferiscono a quegli interventi che possono essere realizzati alla piccola scala di un edificio o di una specifica infrastruttura urbana.
I regolamenti edilizi climate-proof possono prevedere pacchetti compensativi o incentivi per introdurre misure innovative. Possono essere introdotti meccanismi di sgravio fiscale (incentivi fiscali) per facilitare l’integrazione strutturale di queste nuove misure nella comune pratica edilizia.
I benefici includono la riduzione complessiva della vulnerabilità dei sistemi edilizi, la riduzione dei malfunzionamenti e delle inefficienze dovute ai cambiamenti climatici e ai danni causati dagli eventi climatici estremi, l’abbassamento dei costi dell’energia, e, nel caso di misure legate alla protezione da inondazioni, la riduzione di perdite causate da allagamenti e inondazioni. Questa opzione di adattamento porta anche importanti co-benefici in termini di riduzione delle emissioni grazie al ridotto consumo di energia, può aumentare la vivibilità degli spazi urbani e favorire la salute dei cittadini. Per esempio, il nuovo edificio del dipartimento di energia del Madrid Institute for Advanced Studies (IMDEA) incorpora differenti soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici (https://climate-adapt.eea.europa.eu/metadata/case-studies/white-roof-innovative-solar-shadings-and-bioclimatic-design-in-madrid).
Tempi di implementazione e durata
Cambiare i regolamenti urbani ed edilizi è un processo lungo e sono tipicamente necessari diversi anni per attuare misure su larga scala (circa 5-15 anni). Nello specifico, la parte tecnica di revisione di un regolamento esistente, o di stesura di una nuova bozza, può impiegare circa 3 anni. Il tempo stimato per l’intero processo considera tutto il percorso, dall’esigenza iniziale di aggiornamento fino all’implementazione e valutazione delle misure ed azioni da intraprendere. Tempi così lunghi possono rappresentare un ostacolo per questo tipo di interventi. Lavorare sui regolamenti edilizi climate-proof significa lavorare a risultati che saranno visibili e valutabili nell’arco di decenni. Tuttavia, questo approccio di prevenzione può ridurre i danni e recuperare i costi iniziali. Inoltre, molte delle misure su piccola scala, low-tech possono essere implementate facilmente e velocemente. L’attuazione delle misure è indipendente dall’esistenza di un regolamento, ma una volta attivata, può innescarne l’attuazione tra i proprietari di abitazioni private.
Come misura intermedia, ma meno efficace, possono essere pubblicate linee guida per proprietari e investitori con cui si propongono misure per edifici climate proof, fornendo informazioni e raccomandazioni sui rischi climatici e sulle effettive misure per la loro mitigazione, senza affidarsi a regolamentazioni e misure obbligatorie, come per esempio quelle pubblicate dalla città di Boston. (http://www.bostonplans.org/getattachment/d1114318-1b95-487c-bc36-682f8594e8b2).
Anche l’aggiornamento dei regolamenti edilizi in base alle nuove conoscenze climatiche e alla valutazione delle esperienze con una prima versione del R.I.E. è un aspetto importante da considerare. La città di Bolzano, che ha messo in atto questa misura per 15 anni, sta valutando gli impatti e le criticità della sua implementazione (https: //www.buongiornosuedtirol.it/2020/02/bolzano-aggiornamento-indice-rie-riduzione-dellimpatto-edilizio/).
Risorse per informazioni maggiormente dettagliate
Comune di Bolzano – Deliberazione del Consiglio Comunale n. 11 del 10.02.2004 – Procedura R.I.E. http://www.comune.bolzano.it/urb_context02.jsp%3FID_LINK%3D512%26page%3D10%26area%3D74%26id_context%3D4663
Comune di Bolzano – Allegato A del Regolamento Edilizio – Procedura R.I.E (Riduzione dell’Impatto Edilizio) https://www.comune.bolzano.it/context05.jsp?ID_LINK=1377&area=19&id_context=7029&page=27
Comune di Padova, (2016) Padova Resiliente: Linee Guida per la costruzione del Piano di Adattamento al cambiamento climatico, Padova
Faivre N., Fritz M., Freitas T., de Boissezon B., Vandewoestijne S., Nature- Based Solutions in the EU: Innovating with nature to address social, economic and environmental challenges
Foster J., Lowe A., Winkelman S., (2011), The value of green infrastructure for urban climate adaptation, The Center for Clean Air Policy
Center for Clean Air Policy