Riduzione del consumo di suolo e desigillazione delle superfici nelle aree urbane
Descrizione
L’urbanizzazione sta trasformando il suolo precedentemente adibito ad uso agricolo, o a semplice area naturale, in superfici artificiali e sigillate. L’impermeabilizzazione delle superfici, conseguenza della crescente urbanizzazione, porta alla perdita di aree essenziali per l’infiltrazione dell’acqua piovana. I cambiamenti climatici determinano un incremento degli eventi meteorologici estremi, comprese le precipitazioni intense. Di conseguenza, si assisterà ad un aumento di allagamenti improvvisi nelle città. Oltre a questo, le superfici sigillate contribuiscono all’effetto isola di calore urbana e precludono la possibilità di contrastarlo grazie alla presenza di aree verdi nelle nostre città. Le superfici vegetate svolgono una serie di funzioni ecologiche, ambientali, economiche e sociali di primaria importanza: mitigano il clima locale grazie alla loro capacità di regolazione del ciclo dell’acqua (filtrazione, controllo dei corsi d’acqua e del ruscellamento superficiale), offrono supporto alla vegetazione, contribuiscono al sequestro di gas serra e ad altri servizi ecosistemici. Processi tipici dell’urbanizzazione, quali l’impermeabilizzazione e il consumo di suolo, hanno portato ad una riduzione dei servizi ecosistemici colpendo anche le aree circostanti i siti impermeabilizzati. Limitando la connettività tra ecosistemi, la loro capacità di offrire servizi ecosistemici è compromessa e viene meno, come già anticipato, anche la capacità di mitigare gli effetti dell’isola di calore urbana. Sebbene la quantità complessiva di suolo impermeabilizzato, pari al 2,74% in Italia e all’1,23% in Croazia, (EEA 2021), o al 2,64% in Europa, possa sembrare bassa, recenti studi hanno calcolato che in Italia, nel 2018, tre quarti di questa superficie si trova nella fascia dei 200 m intorno a suolo già impermeabilizzato (Munafò 2019, 143), mentre il tasso delle aree con frammentazione alta e molto alta era pari al 39% del territorio nazionale (Munafò, 2019, 147). Tenendo presente che la percentuale di suolo edificato nella zona costiera è più alta della media nazionale, la percentuale di suolo impermeabilizzato sul litorale è tra le più alte in entrambi i paesi.
Limitare il consumo del suolo e la crescita urbana incontrollata e diffusa è diventata una questione di primaria importanza a livello globale. Fa parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), che mirano ad un mondo privo di degrado del suolo entro il 2030 (SDG 15.3), a ridurre l’impatto ambientale dell’espansione urbana incontrollata (SDG 11) e a contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici (SDG 13). La Commissione europea si è prefissata l’obiettivo di azzerare il consumo di suolo netto entro il 2050 cosa che, per essere realizzata, richiede la messa in atto di politiche adeguate entro il 2020 (Parlamento europeo e Consiglio, 2013).
Nonostante i benefici offerti alla società in termini di conservazione del paesaggio e di servizi ecosistemici, l’implementazione di queste politiche a livello locale può risultare un compito difficile a fronte della continua richiesta di nuovi edifici e infrastrutture. L’azzeramento del consumo di suolo netto può essere realizzato in varie maniere, innanzitutto ricorrendo alla riabilitazione e alla riqualificazione urbana delle aree non adeguatamente sfruttate o dismesse per nuove edificazioni, per la sostituzione o riqualificazione degli edifici esistenti. Inoltre, gli interventi di de-sealing (desigillazione) possono compensare il soil sealing (suolo sigillato), con la trasformazione in aree verdi di aree dismesse o spazi interstiziali, contribuendo in tal modo alla riqualificazione del suolo e alla ricreazione di superfici capaci di offrire servizi ecosistemici ai residenti urbani.
Il sostegno dei livelli governativi più alti può aiutare a innescare l’azione a livello locale. In Italia, diverse regolamentazioni di pianificazione regionale hanno introdotto l’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo netto entro il 2050 e hanno proposto regole e strumenti per ridurre il consumo di nuovo suolo. Tra gli strumenti per conseguire l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero entro il 2050, la Regione Emilia Romagna ha posto un limite massimo alla creazione di nuove aree di espansione urbana pari al 3% della parte urbanizzata del territorio di un singolo comune. La legge prevede anche meccanismi di perequazione a livello territoriale, per esempio nell’ambito di associazioni o autorità locali, pone limiti allo sviluppo urbano incontrollato e offre incentivi per la rigenerazione urbana, il ripristino e la sostituzione degli edifici esistenti. In maniera simile anche le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno introdotto l’obiettivo del rinnovamento e della riabilitazione urbana come mezzi per ridurre ulteriori espansioni delle aree urbane, introducendo, nel caso del Veneto, la definizione della quantità massima di consumo di suolo ammesso nel proprio territorio e la sua ripartizione per ambiti comunali o sovracomunali omogenei. (Munafò 2019, 29). In Lombardia, dove la legge regionale invita tutte le autorità locali a rivedere i loro piani e ridurre le pianificazioni di nuove urbanizzazioni, la città di Rescaldina ha approvato un nuovo piano urbanistico che non prevede nuove aree di espansione ed elimina completamente tutte le previsioni contenute nel precedente piano (Munafò 2019, 195).
All’interno delle aree urbane, la creazione di spazi e corridoi verdi e la desigillazione possono contribuire alla riduzione di deflusso urbano.
Ottimi esempi di azioni di de-sealing delle aree urbanizzate sono rintracciabili sul sito https://www.sos4life.it/
Costi e benefici
I costi delle misure amministrative volte alla riduzione delle aree edificate esistenti e alla limitazione di nuove aree edificabili sono limitati alle spese procedurali inerenti al processo di pianificazione.
Per gli interventi di de-sealing urbano, la città di Cervia ha stimato che i costi per la sola rimozione dei materiali sigillanti siano pari a circa 16-20 €/m2, comprensivi delle operazioni di riciclo dei materiali. A tali costi si aggiungono eventualmente 5 €/m3 che potrebbero essere necessari per i lavori di scavo delle fondamenta stradali esistenti.
Nella realizzazione di pavimentazioni drenanti si stima che per la creazione di un substrato filtrante sia necessario spendere 45-60 €/m3, ed altri 70-80 €/m2 per la realizzazione di una nuova pavimentazione drenante.
Per l’inverdimento di una superficie di 1600 m2, oltre al costo di fornitura e messa in posa del nuovo substrato (8 €/m2), dato che i suoli desigillati normalmente non sono fertili, devono essere presi in considerazione anche i seguenti costi: fornitura e messa a dimora di cespugli e arbusti (circa 8 piante per m2, al costo di 8 € a pianta, per un totale di 48-50 €/m2) e la piantumazione di 60 alberi a un costo di 300 € ciascuno per un totale di 10 €/m2. L’installazione di sistemi di irrigazione a goccia comporta una ulteriore spesa, pari a 10 €/m2.
Tra i benefici da annoverare ci sono i mancati costi e perdite legati all’inondazione delle superfici urbane e quelli derivanti dai tassi ridotti di surriscaldamento nelle aree pubbliche, che dipendono dalle condizioni locali.
Tempi di implementazione e durata
I tempi di implementazione di misure strategiche come la riduzione delle superfici per le attività edilizie nei piani urbanistici locali sono connessi alla preparazione ed implementazione di simili piani. Nel caso della desigillazione di superfici precedentemente impermeabilizzate, il tempo per la progettazione e implementazione è breve (alcune settimane o mesi), e non c’è limite di durata per tali aree desigillate.
. Risorse per informazioni maggiormente dettagliate
Sos4Life Save Our Soil for Life project (https://www.sos4life.it/en/)
Consiglio dell’Unione europea e Parlamento. 2013. Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013 su un programma generale di azione dell’Unione in materia di ambiente fino al 2020 “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” 1386/2013/UE. Vol. L 354/171. http://data.europa.eu/eli/dec/2013/1386/oj.
Munafò, Michele. 2019. “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici.” Report SNPA 08/19. Roma: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2019/09/Rapporto_consumo_di_suolo_20190917-1.pdf.
SOS4LIFE. 2020a. “Liberare Il Suolo 1. Linee Guida per Migliorare La Resilienza Ai Cambiamenti Climatici Negli Interventi Di Rigenerazione Urbana.” Bit.ly/LIBERARE-IL-SUOLO-1.
SOS4LIFE 2020b. “Liberare Il Suolo 2. 20 Casi Studio per La Resilienza Urbana: Progetti e Processi Di Adattamento Negli Interventi Di Rigenerazione.” Bit.ly/LIBERARE-IL-SUOLO-2.
Sos4Life Save Our Soil for Life (https://www.sos4life.it/en/)
Presentazione delle linee guida di SOS4Life https://www.youtube.com/watch?v=GcWkBsbyi9c&feature=youtu.be. (in italiano)
Collaborazioni e contatti:
Luisa Ravanello, ARPAE (SOS4LIFE 2020a) <lravanello@arpae.it>