Adattamento attraverso la gestione integrata degli incendi
Descrizione
Le proiezioni sui cambiamenti climatici (EEA-Indicator Assessment on Forest Fire, 2019) suggeriscono un riscaldamento sostanziale e un incremento nel numero di ondate di calore e periodi di siccità nella maggior parte dell’area mediterranea e, più in generale, nell’Europa meridionale. Ciò potrebbe aumentare la durata e la gravità della stagione degli incendi, le aree a rischio e la probabilità di incendi estesi, favorendo potenzialmente la desertificazione.
Il progressivo spostamento verso i litorali, che dalla seconda metà del XX secolo ha segnato l’abbandono dei villaggi, dell’agricoltura e dell’allevamento, e la concentrazione della popolazione e delle attività in una stretta fascia costiera in tutto il Mediterraneo, è particolarmente accentuato in Croazia. L’entroterra abbandonato è occupato da foreste (soprattutto pinete altamente infiammabili), macchia e garriga. La maggior parte delle aree europee bruciate annualmente si concentra nei paesi dell’Europa meridionale, laddove le stagioni a rischio incendio sono più lunghe e il pericolo di incendio più grave. Incendi più estesi e dannosi stanno mettendo alla prova l’efficienza di molti programmi di protezione dagli incendi in tutta Europa. Gli incendi colpiscono principalmente le foreste, la biodiversità e i settori dei servizi ecosistemici, ma possono avere un impatto anche su salute pubblica, agricoltura, produzione di energia e turismo, causando danni alla proprietà e perdite di vite.
Le interazioni dei cambiamenti climatici con la copertura della vegetazione e con i meccanismi di incendio vanno compresi e considerati adeguatamente nella gestione degli incendi. È necessario conoscere gli impatti del cambiamento climatico regionale sulle proprietà dell’ecosistema e sui meccanismi degli incendi per essere in grado di adattare i piani e le politiche di gestione degli incendi stessi, tenendo conto dei cambiamenti nel tipo di combustibile e di vegetazione, delle condizioni di combustione o del rischio aggiuntivo di incendio dovuto al cambiamento climatico.
Nel rapporto speciale su cambiamenti climatici e territorio, IPCC special report on climate change and land, la gestione degli incendi viene inclusa come opzione di gestione del territorio volta alla salvaguardia della vita, della proprietà e delle risorse attraverso la prevenzione, l’individuazione, il controllo, la restrizione e lo spegnimento degli incendi nei boschi così come in altre forme di vegetazione. Tale gestione comprende sia il controllo dell’incendio, sia la combustione prescritta e controllata, che può essere utilizzata per ridurre i combustibili vegetali ed evitare il rischio di incendi estesi, incontrollabili e distruttivi nelle aree forestali. Alcuni settori che già fanno uso del fuoco come mezzo per facilitare l’uso del territorio sono l’agricoltura, la gestione delle risorse forestali e la gestione pastorale e della fauna selvatica. La combustione controllata è tecnicamente impegnativa ed è una pratica fortemente dibattuta, sperimentata in vari paesi dell’Europa meridionale, compresa l’Italia che negli anni ’80 ne è stata pioniera. In Croazia, la combustione controllata viene effettuata nelle regioni costiere settentrionali lungo la cintura ferroviaria, mentre nel sud la prima combustione controllata è stata effettuata nel febbraio 2021 con lo scopo di ripristinare i prati (Dinara back to life, 2021). Sebbene la legge sulla gestione sostenibile dei rifiuti e l’ordinanza sulle misure agrotecniche vietino l’incenerimento dei rifiuti vegetali in agricoltura e in silvicoltura, l’incenerimento tradizionale in agricoltura viene ancora effettuato in Croazia. Tali pratiche sono spesso la causa di incendi nelle regioni costiere croate.
Soluzioni olistiche per gestire il rischio di incendi in aree a rischio sono incoraggiate dalla Commissione europea (2018) che suggerisce una strategia multiuso che deve considerare adeguatamente le esigenze concorrenti degli usi delle foreste e dei potenziali rischi correlati. E’ necessario un approccio olistico e integrato poiché gli incendi colpiscono una vasta gamma di settori e sistemi come quello forestale, agricolo e la salute pubblica. Per mantenere o incrementare la sicurezza delle persone e assicurare un equilibrio tra crescita economica, servizi ecosistemici e obiettivi di biodiversità, le soluzioni integrate per la gestione degli incendi dovrebbero prendere in considerazione differenti politiche di settore. Elementi umani, fisici ed ecologici fanno parte dell’approccio di gestione integrata degli incendi che unisce valutazioni sociali, economiche, culturali ed ecologiche. E’ necessario anche un approccio multirischio per affrontare le interazioni/amplificazioni con fattori climatici e non climatici.
L’approccio integrato unisce i quattro passaggi della gestione delle crisi di emergenza: mitigazione, prevenzione, risposta, recupero. Tuttavia, in termini di preparazione ai disastri, in Croazia solo il 2% dei fondi viene investito nella prevenzione, mentre il 98% viene speso per le capacità operative di risposta ai disastri (Governo della Repubblica di Croazia, 2019).
È stata riconosciuta l’importanza di spostare l’attenzione dallo spegnimento degli incendi alla prevenzione degli stessi e al recupero, suggerendo di integrare la gestione pre e post incendio, per ridurre il rischio di incendi e i relativi impatti. Vari progetti finanziati dall’UE, specialmente nelle aree mediterranee, hanno fornito conoscenze chiave in questa materia (PREFER, FORESTERRA, FIUME, FIRE PARADOX, PROTECT, HOLISTIC, READINESS). In Croazia, la preparazione della strategia nazionale per la riduzione del rischio di disastri è in corso. Questa strategia e i piani locali offrono la possibilità di un’azione intersettoriale in cui sarebbe particolarmente importante creare una base per una più facile inclusione della prevenzione degli incendi nei piani territoriali, nei piani di protezione del paesaggio così come nei piani settoriali. Alcuni esempi sono la rivitalizzazione di vecchi oliveti o, per esempio, la combinazione di nuove piste ciclabili con fasce tagliafuoco.
Pratiche di gestione sostenibile delle foreste si rendono dunque necessarie particolarmente nelle aree soggette a incendi, comprese: (i) le azioni che favoriscono resistenza e resilienza delle foreste agli incendi, (ii) la creazione e la manutenzione di strisce tagliafuoco, strade forestali e punti di approvvigionamento idrico, (iii) la scelta accurata di specie arboree meno vulnerabili al fuoco e ai cambiamenti climatici in generale, (iv) strutture fisse per il monitoraggio degli incendi boschivi e (v) apparecchiature di comunicazione per impedire il divampare di incendi con conseguenze catastrofiche. Nell’area di interfaccia tra foreste e aree urbane soluzioni innovative per la gestione sostenibile degli incendi sono per esempio esplorate all’interno del progetto GUARDIAN che propone l’uso di acqua riciclata da un impianto urbano di trattamento delle acque reflue per la mitigazione e la protezione dagli incendi. Fornire acqua per la lotta agli incendi in aree popolate che non hanno un sistema di approvvigionamento idrico in Croazia è una sfida notevole per i vigili del fuoco. L’esistenza e la manutenzione di serbatoi, bacini e pozze potrebbe aiutare in questo senso.
La tecnologia per il monitoraggio e il rilevamento degli incendi ha fatto registrare significativi miglioramenti e sono disponibili diversi strumenti per avvisare dell’insorgere di incendi quasi in “tempo reale”, sia su larga scala con l’impiego di immagini satellitari e sistemi di informazione sugli incendi (i.e. EFFIS, parte del Servizio di gestione delle emergenze di Copernicus), sia a livello locale, ad esempio utilizzando droni e telecamere. Questi ultimi possono fornire informazioni sulla struttura della foresta, composizione, volume o crescita, biomassa, e dare informazioni precise sulla localizzazione, la dimensione e l’evoluzione dell’incendio per essere preparati con maggiore efficacia nello spegnimento degli incendi e identificare le aree da evacuare.
Le attività di sensibilizzazione, per promuovere comportamenti responsabili nella prevenzione degli incendi e una risposta adeguata durante le emergenze, possono facilitare il successo della gestione degli incendi. A tal fine, l’adattamento dovrebbe impiegare un approccio inclusivo che coinvolga le comunità locali nella progettazione e pianificazione delle misure di prevenzione (adattamento basato sulla comunità). Potrebbe essere necessario porre l’accento sul trasferimento di tecnologie, istruzione, formazione e cooperazione scientifica, e nel rafforzare le abilità per consolidare le organizzazioni e le capacità di gestione degli incendi.
Costi e benefici
La gestione integrata degli incendi, specialmente tramite attività di gestione sostenibile, aiuta a preservare gli ecosistemi della foresta e i relativi servizi ecosistemici. Le attività di prevenzione degli incendi hanno un impatto positivo sulla salvaguardia di vite umane, case, infrastrutture e beni. Possono anche ridurre le nebbie inquinanti, con un significativo impatto sulla salute e sull’economia. Dovrebbe essere presa in considerazione anche una sinergia con la mitigazione poiché la riduzione degli incendi incontrollati fa abbassare le emissioni di gas serra legate agli incendi. Inoltre, preservare foreste sane dagli incendi, così come piantare alberi giovani che crescono rapidamente, costituiscono importanti strategie di mitigazione per mantenere lo stoccaggio di carbonio e migliorarne il sequestro.
La prevenzione degli incendi boschivi integrata nella gestione del territorio può aiutare a ridurre le importanti conseguenze economiche degli prospettato incremento dei rischi di incendi a macchia d’olio nella regione mediterranea. Effettivamente, i costi di rimboschimento e recupero delle foreste danneggiate possono essere superiori a quelli degli investimenti necessari per le iniziative di prevenzione degli incendi. A tal proposito, sebbene i programmi di prevenzione soffrano di uno stanziamento di budget limitato rispetto a quelli di spegnimento degli stessi, la prevenzione degli incendi boschivi è considerata dalla FAO il programma di mitigazione più conveniente ed efficiente che un’agenzia o una comunità possa attuare ’.
I costi sono legati agli investimenti in nuovi approcci e tecnologie, così come nella formazione del personale coinvolto nelle attività antincendio.
In Italia, dopo la grave estate 2017, le risorse del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono state aumentate attraverso un piano decennale di investimenti volto a migliorare la risposta dello Stato agli incendi. Inoltre, diversi gruppi di lavoro inter-organizzativi sono stati creati con lo scopo di migliorare la cooperazione tra i differenti attori coinvolti nelle attività di contrasto agli incendi boschivi. L’Italia partecipa al progetto PREVAIL, nell’ambito del Meccanismo di protezione civile dell’UE, con lo scopo di dimostrare che la prevenzione degli incendi può rendere più efficace e meno costosa la soppressione degli incendi su larga scala (JRC, 2018).
In Croazia, la Legge sulla protezione dagli incendi e la Legge di contrasto agli incendi, con i relativi decreti, definisce le misure di prevenzione in materia di protezione dagli incendi e la funzionalità operativa del sistema antincendio. Inoltre, ogni anno il governo nazionale stabilisce ulteriori attività di protezione dagli incendi in conformità con il “Programma di attività a favore dell’implementazione di speciali misure di protezione dagli incendi di interesse per la Repubblica di Croazia”. Nel 2018 si è reso necessario un incremento di fondi per l’implementazione del Programma di attività, determinando una migliore sorveglianza del territorio tramite telecamere fisse ad alta risoluzione, voli di ricognizione antincendio e osservazioni da parte di osservatori, droni o veicoli aerei senza equipaggio (JRC, 2018).
Nell’ambito del Piano costiero di Sebenico-Knin, attraverso un approccio integrato, è stata riconosciuta l’importanza di includere misure preventive di protezione dagli incendi nella pianificazione territoriale così come nei piani e nei documenti che trattano del paesaggio. Oltre a una serie di misure preventive, si raccomanda di costruire bacini e dare incentivi per l’allevamento e l’agricoltura biologica nell’entroterra e sulle isole, nonché trovare modi per coinvolgere vari settori (soprattutto il turismo) nel finanziamento delle attività di prevenzione degli incendi (PAP/RAC, 2015).
Tempi di implementazione e durata
I tempi di implementazione delle misure di gestione integrata dipendono fortemente dalla percezione del rischio e dalla comprensione dei governi, dalla cooperazione tra le autorità dei vari settori coinvolti e dal livello di conoscenza, consapevolezza, partecipazione e collaborazione tra i differenti stakeholder coinvolti. La progettazione del piano può richiedere un tempo relativamente limitato (1-2 anni), mentre la sua attuazione in generale si basa su uno sforzo continuo.
Le azioni di gestione degli incendi dovrebbero diventare parte dei piani di utilizzo del territorio locali o nazionali e dunque dovrebbero generalmente avere una durata lunga (decenni).
Risorse per informazioni maggiormente dettagliate
EEA forest fire indicator assessment
European Commission, forest fire research and innovation
European Commission (2018). Forest fires. Sparking fire smart policies in the EU
IPCC (2019) IPCC special report on climate change and land
FAO (2006). Fire management: voluntary guidelines. Principles and strategic actions. Fire Management Working Paper 17. Rome
JRC (2018). Forest fire in Europe, Middle East and North Africa
Government of the Republic of Croatia (2019). Procjena rizika od katastrofa za Republiku Hrvatsku
Ringraziamenti per il contributo nella preparazione del testo a Milovan Kević del Servizio di Protezione Civile di Sebenico e Nikola Tramontana dei Vigili del Fuoco della Contea di Primorje-Gorski kotar.