Protezione e ripristino delle praterie di Posidonia oceanica
Descrizione
Nel caso dell’erosione della spiaggia/costa, un importante “ruolo di difesa” è svolto dalle praterie marine. Loro intrappolano il sedimento, stabilizzano il fondo marino e quindi prevengono l’erosione delle coste. Quando le praterie intrappolano il sedimento, il fondo diventa meno profondo e le onde si infrangono più lontano dalla costa, con conseguente minore erosione costiera durante le mareggiate. Le praterie marine rallentano anche il movimento delle correnti oceaniche tra il fondale e le punte delle foglie. Alcuni studi recenti hanno indicato che l’altezza delle onde era del 10-20% inferiore nelle praterie densi di alghe, rispetto a un fondale marino nudo (phys.org).
Le praterie marine svolgono un ruolo importante anche nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Hanno un potenziale significativo per il sequestro del carbonio attraverso la loro biomassa e filtrando il materiale organico fine dall’acqua circostante. A livello globale, le praterie marine sono responsabili di oltre il 10% del carbonio sepolto nell’oceano, anche se occupano solo lo 0,2% del fondo marino mondiale (Fourqurean et al., 2012). Secondo alcune stime, le fanerogame catturano carbonio fino a 35 volte più velocemente delle foreste pluviali tropicali (www.wwf.org.uk).
Le praterie di fanerogame sono tra gli ecosistemi con i più alti tassi di sequestro del carbonio (http://www.earthtimes.org/climate/blue-carbon/2021 adattato da Laffoley e Grimsdich eds. 2009)
Nel mare Adriatico sono presenti quattro specie di fanerogame, di cui la più diffusa è la Posidonia oceanica. Le praterie di posidonia sono un habitat estremamente prezioso per l’Adriatico, quindi la loro protezione è fondamentale. Oltre al ruolo menzionato nell’adattamento e nella mitigazione dei cambiamenti climatici, la Posidonia è un indicatore della qualità dell’acqua di mare, poiché è molto sensibile all’inquinamento e può crescere solo in acque pulite e non inquinate. La posidonia è stata definita “i polmoni del Mediterraneo” perché è una delle più importanti fonti di ossigeno fornite alle acque costiere. La popolazione di posidonia produce da 14 a 20 litri di ossigeno per metro quadrato ogni giorno nel Mediterraneo (medwet.org). I suoi prati supportano un’ampia varietà di specie animali con cibo, riparo e come area di riproduzione, sostenendo la pesca e i mezzi di sussistenza.
Allo stesso tempo, le praterie di posidonia sono in pericolo nelle aree direttamente soggette ad attività umane come l’ancoraggio; soffocamento e aumento della torbidità da parte di materiale proveniente da costruzioni costiere; eutrofizzazione e altri tipi di contaminazione; pesca abusiva con reti a circuizione, pescherecci e attrezzi da traino; e la diffusione di specie invasive.
Importanza della protezione della Posidonia è ampiamente riconosciuta a più livelli: la posidonia è inclusa nella direttiva Habitat e nella rete Natura 2000 delle aree di protezione della natura come habitat prioritario. In Croazia, sono istituiti i Siti di interesse comunitario (ASCI) (in base alla convenzione di Berna) per tutte le specie di fanerogame, nell’ambito della “Rete Smeraldo”. Inoltre, tutte le specie di fanerogame sono protette a livello nazionale in Croazia come tassa autoctona rigorosamente protetta dalla legge sulla conservazione della natura. L’Italia ha inoltre ratificato una serie di normative internazionali (come la Convenzione di Berna, la Direttiva Habitat, la Direttiva Quadro sulle Acque, la Direttiva Quadro sulla Strategia Marina) al fine di proteggere le praterie di Posidonia e altre specie di fanerogame.
Nonostante tutte queste iniziative di protezione, una recente analisi della copertura dell’area indica un calo del 34% dell’area di distribuzione o un degrado negli ultimi 50 anni nel Mar Mediterraneo (Telesca et al. 2015).
Costi e benefici
La conservazione delle praterie marine offre molti vantaggi come la fornitura di cibo, riparo e un’area per la riproduzione alle specie marine; sequestro del carbonio; produzione di ossigeno; e la protezione delle coste mediante intrappolamento di sedimenti. Si presume che un ettaro di posidonia valga più di $ 19.000 all’anno (ocean.si.edu).
Fino a poco tempo fa, la protezione delle fanerogame non è stata motivata dal loro ruolo nella protezione delle coste, ma principalmente dalla loro importanza per la biodiversità marina. Aumentare la conoscenza del loro ruolo nella protezione delle coste rappresenta una nuova sfida per le amministrazioni locali e regionali responsabili della costa.
Diversi progetti di piantumazione di Posidonia sono stati realizzati nel Mediterraneo con diverso successo. Il reimpianto può comportare spese considerevoli ed essere laborioso; pertanto, la protezione delle praterie è una misura di gran lunga più conveniente.
Tempo di implementazione e durata
L’implementazione del reimpianto di Posidonia può essere un processo relativamente veloce, ma poiché la Posidonia cresce abbastanza lentamente (solo 1 cm all’anno di altezza), sarà necessario un periodo di tempo relativamente lungo per osservare i risultati, ad es. il livello di successo di tali attività.
Fonte per informazioni più dettagliate
Fourqurean JW, Duarte CM, Kennedy H, Marbà N, Holmer M, Mateo MA, Apostolaki ET, Kendrick GA, Krause-Jensen D, McGlathery KJ (2012) Seagrass ecosystems as a globally significant carbon stock. Nature Geoscience 5: 505-509
Laī oley, D.d’A. & Grimsditch, G. (eds). 2009. The management of natural coastal carbon sinks. IUCN, Gland, Switzerland. 53 pp
Planting hope: seagrass https://www.wwf.org.uk/what-we-do/planting-hope-how-seagrass-can-tackle-climate-change
Seagrass a crucial weapon against coastal erosion: https://phys.org/news/2016-06-seagrass-crucial-weapon-coastal-erosion.html
Seagrass and seagrass beds: https://ocean.si.edu/ocean-life/plants-algae/seagrass-and-seagrass-beds
Telesca, L.; Belluscio, A.; Criscoli, A.; Ardizzone, G.; Apostolaki, E.T.; Fraschetti, S.; Gristina, M.; Knittweis, L.; Martin, C.S.; Pergent, G. (2015) Seagrass meadows (Posidonia oceanica) distribution and trajectories of change. Scientific Reports 5(12505).