Ottimizzazione del consumo e distribuzione di acqua per l’agricoltura nel bacino del fiume Reno, Emilia Romagna, Italia settentrionale
Contesto geografico e sfide climatiche
Il bacino del fiume Reno si trova in massima parte nella regione dell’Emilia Romagna e fa parte del bacino idrografico del distretto del fiume Po, gestito dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, in accordo con l’attuazione della Direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE). Ha una superficie totale di circa 5.000 km² e comprende il territorio di importanti città metropolitane come Bologna. Durante gli ultimi 10 secoli, il fiume è stato sottoposto a estensivi interventi di riassetto del canale, incanalamenti, costruzione di argini, sfioratori e dighe. Prima del XII secolo, il Reno non aveva sbocco al mare e riversava le sue acque in un vasto terreno paludoso a sud di Ferrara. Successivamente il Reno è stato incanalato e convogliato forzatamente in un vecchio canale del Po (Po di Primaro), ottenendo un nuovo tratto a valle (Preciso et al., 2011). Dopo un primo tratto, a carattere torrenziale nella regione montana, il fiume risulta “fortemente modificato”, come recita la Direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE), a causa delle alterazioni fisiche dovute all’attività umana. Lo sbocco finale del fiume Reno è nel mare Adriatico, a sud del delta del Po e della laguna di Comacchio.
Nell’area del bacino del fiume Reno, le acque meteoriche e di superficie scorrono attraverso corsi naturali (fiumi e torrenti) e canali di drenaggio artificiali. La rete dei canali artificiali è gestita da diverse autorità pubbliche locali responsabili dei lavori idraulici (Consorzi di Bonifica), mentre i corsi d’acqua naturali sono gestiti dalla Regione Emilia Romagna.
Gran parte del territorio del bacino fluviale del Reno (circa 3.419 km²) è gestito dall’autorità pubblica locale del Consorzio della Bonifica Renana. L’area piatta di questo territorio (area del caso studio) permette uno sviluppo estensivo dell’agricoltura. La coltura principale è il mais (circa il 29% della coltivazione irrigata), con una superficie molto più estesa rispetto ad altre colture come barbabietola e patate.
In media, il Consorzio distribuisce 68 milioni di m3 all’anno di acqua (considerando il periodo 2008-2018) per scopi irrigui e produttivi, consentendo di irrigare circa 17.000 ha di suolo agricolo. Durante il 2018 circa 65 milioni di m3 di acqua sono stati usati per irrigare circa 14.800 ha del bacino idrografico del fiume Reno. L’irrigazione usa solo acqua di superficie, e la principale fonte per l’irrigazione è offerta dal “Canale Emiliano Romagnolo” che attraversa il Bacino del Reno e drena l’acqua dal fiume Po, con una lunghezza totale di 148 km.
Nel territorio dell’Emilia Romagna sono stati osservati importanti segnali di variabilità climatica, come riportato dal Piano di Adattamento città di Bologna (sviluppato nell’ambito del progetto Life Blue Ap) e nella Strategia di mitigazione e adattamento per i cambiamenti climatici della Regione Emilia-Romagna. È stata riscontrata una significativa tendenza di aumento delle temperature, specialmente in estate (0,6° C a decade nel periodo 1961-2016 per le temperature massime), mentre le precipitazioni sono in lieve diminuzione rispetto ai valori medi annuali, con variazioni stagionali. Inoltre, il numero di giorni consecutivi senza precipitazioni è in aumento, specialmente in estate, mentre è stato osservato localmente un aumento della frequenza degli eventi di pioggia intensa. Le proiezioni future confermano generalmente i trend passati, con valori e significati che dipendono dai differenti scenari assunti. Per il periodo 2071-2100, considerati gli scenari A1B IPCC SRES e RCP4.5, le proiezioni suggeriscono un aumento medio regionale della temperatura compreso tra 3°C e 4,5°C.
Nel Piano di adattamento della città di Bologna, che fa parte del territorio del bacino idrografico del Reno, siccità e carenza idrica, ondate di calore nelle aree urbane ed eventi estremi, e il rischio idrogeologico sono stati identificati come i principali fattori di vulnerabilità della città.
Il risparmio idrico, nel contesto della variabilità climatica presente e futura, con un possibile aumento dei fenomeni di scarsità idrica, è un obiettivo chiaramente impegnativo per il Consorzio della Bonifica Renana che è responsabile della distribuzione idrica alle aree agricole per scopi irrigui. Sicuramente, il risparmio idrico in agricoltura rappresenta una sfida comune all’intero bacino idrografico del distretto del fiume Po, se si tiene conto che l’80% delle risorse idriche di questa area sono usate per l’irrigazione. Di conseguenza, il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po, abbozzato per la prima volta nel 2010, e poi aggiornato nel 2016, così come il Piano di bilancio idrico del fiume Po (2016) riconoscono il ruolo centrale di queste misure volte a ridurre l’uso idrico per scopi irrigui, considerati i grossi volumi prelevati per questo scopo dal bacino idrografico del Po, specialmente durante la stagione estiva. Questi piani incoraggiano a migliorare l’efficienza irrigua per ottenere una riduzione del 5% del prelievo di acqua per l’irrigazione in tutto il bacino del fiume Po. In questo contesto di pianificazione, una riduzione del prelievo di acqua è specificatamente perseguita per: (i) permettere il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici, secondo la Direttiva quadro sulle acque, assicurando il loro minimo deflusso vitale; e (ii) aumentare la resilienza delle risorse idriche alla siccità e alla futura scarsità idrica, come previsto dagli scenari di cambiamento climatico.
Obiettivi
Il Consorzio della Bonifica Renana ha lanciato “Acqua Virtuosa”, un programma di collaborazione con gli agricoltori per ottimizzare il consumo idrico per scopi irrigui, con i seguenti obiettivi:
- Risparmiare le risorse idriche attraverso l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua irrigua, sia a livello di comprensorio che delle aziende agricole.
- Raccogliere dati essenziali per l’emissione delle quote specifiche variabili che gli agricoltori devono pagare per l’irrigazione, in base alla tipologia di coltura, al volume di acqua stimato necessario per l’irrigazione e alla modalità di distribuzione idrica. Come descritto nelle sezioni seguenti, l’approccio delle quote variabili premia gli agricoltori più virtuosi nel risparmio delle risorse idriche.
- Avviare un canale di comunicazione diretto con gli agricoltori che usano l’acqua per scopi irrigui.
Misure di adattamento applicate al caso
Miglioramento dell’efficienza irrigua
Risparmio idrico e riciclo
Soluzioni
Per affrontare la variabilità climatica recentemente sperimentata e i cambiamenti climatici proiettati per il futuro dell’Emilia Romagna, e per perseguire l’obiettivo del risparmio idrico, nel 2016 il Consorzio della Bonifica Renana ha lanciato l’iniziativa “Acqua Virtuosa” per ottimizzare il consumo di acqua irrigua nel bacino idrografico del fiume Reno. Secondo questa iniziativa, tutti gli agricoltori che usano acqua per l’irrigazione proveniente dalla distribuzione del Consorzio devono comunicare i dati circa l’estensione di suolo che intendono usare per la coltivazione e specificare i tipi di coltura. I dati vengono inviati annualmente al Consorzio durante i mesi di gennaio, febbraio e marzo, ossia prima dell’inizio della stagione irrigua. I dati circa l’estensione e la coltura sono conservati in una piattaforma web GIS (Tolomeo), specificatamente dedicata a questo progetto e usata dagli operatori del Consorzio per visualizzare e gestire i dati areali di tutti i lotti agricoli nell’intero territorio di competenza del Consorzio. Questi dati sono usati per realizzare una stima annuale precoce della domanda idrica complessiva per scopi irrigui, e per comparare questa esigenza con la disponibilità di risorse idriche dalla rete artificiale gestita dal Consorzio. La domanda irrigua e il bilancio idrico possono essere valutati anche a livello distrettuale, ossia considerando tutte le aree agricole che dipendono dallo stesso canale di irrigazione.
Questo sistema permette al Consorzio di riconoscere in anticipo e gestire possibili situazioni critiche legate alla scarsità idrica, specialmente quelle che si manifestano in estate e nei periodi di picco dei consumi. In sostanza permette di attivare possibili pratiche per il risparmio idrico. In caso di eccesso idrico, la distribuzione dell’acqua può essere interrotta, evitando la distribuzione dove e quando non è necessario. Grazie alla conoscenza dettagliata del bilancio idrico per ogni distretto, in caso di scarsità idrica possono essere attivati meccanismi di rotazione specifici a seconda delle reali esigenze di ciascun lotto agricolo. Il sistema computerizzato permette anche una comunicazione costante con gli agricoltori attraverso SMS grazie ai quali vengono informati circa l’apertura e chiusura della stagione irrigua, circa possibili carenze idriche e le soluzioni adottate per affrontare situazioni critiche.
Il controllo dei dati comunicati annualmente dagli agricoltori viene effettuato con sopralluoghi sul campo e tramite l’uso delle immagini satellitari (LANDSAT 8 e SENTINEL 2A), che permettono di valutare l’umidità del suolo e quindi identificare possibili aree irrigate che non sono state dichiarate al Consorzio.
“Acqua virtuosa” prevede anche che tutti gli agricoltori partecipino al progetto IRRINET (Servizio che fornisce consigli irrigui per la gestione idrica agricola; si veda anche il relativo caso studio Climate-ADAPT) della Regione Emilia Romagna che consente agli agricoltori di pianificare correttamente i loro fabbisogni idrici, riducendo il consumo di acqua. Il servizio irriguo IRRINET è un servizio gratuito che offre consigli agli agricoltori dell’Emilia Romagna sull’irrigazione (quando irrigare e quanta acqua usare) per ottenere prodotti di buona qualità e risparmiare le risorse idriche.
Nel contempo, è entrata in vigore nel 2016 una nuova regolamentazione (Piano di Classifica), che stabilisce un nuovo sistema per definire il contributo economico (quote) che gli agricoltori pagano usualmente al Consorzio per il consumo idrico. Prendendo in considerazione i cambiamenti climatici che sono occorsi negli ultimi 20 anni, le quote sono ora stabilite non solo in base alla superficie agricola posseduta (quota fissa) ma anche in base alle tipologie di coltura (favorendo le tipologie agricole con minore fabbisogno idrico), al volume idrico stimato per l’irrigazione di ciascuna coltura e alla modalità di distribuzione idrica; questi ultimi tre elementi contribuiscono a determinare la quota variabile. Questo sistema agisce da incentivo per le aziende agricole più efficienti, incoraggiando la riduzione del consumo idrico.
Leader dell’iniziativa e partner chiave
Leader dell’iniziativa “Acqua Virtuosa” è l’ente di diritto pubblico locale Consorzio della Bonifica Renana che riunisce insieme tutti i proprietari di terreni e fabbricati che si trovano all’interno del suo comprensorio, situato nel bacino idrografico del fiume Reno. In virtù delle norme statali e regionali, questo ente svolge una serie di funzioni indispensabili per il comprensorio, sia in pianura (lavori idraulici e distribuzione idrica) sia in territorio collinare e montano (controllo idro-geologico). In pianura è competente dei lavori idraulici, assicura la distribuzione idrica per differenti scopi, specialmente l’irrigazione. Attraverso il reticolo idrografico artificiale del bacino, questo ente assicura il corretto deflusso delle acque piovane provenienti dalle aree agricole e urbane.
L’istituzione è stata fondata nel 1909 con l’obiettivo principale di gestire il ripristino idraulico dell’area, compresa in un territorio segnato dall’abbandono dopo la caduta dell’Impero romano, che era considerata essere una zona paludosa e insalubre, esposta a continui allagamenti.
Il Consorzio della Bonifica Renana, come gli altri consorzi della regione, per la costruzione o il rinnovo dei lavori idraulici riceve fondi dalla Regione Emilia Romagna attraverso il suo Servizio difesa del suolo e della costa. Il Servizio difesa del suolo e della costa ha un ruolo di coordinamento per le attività dei consorzi: provvede alla pianificazione generale degli interventi, approvando progetti, e monitorando periodicamente lo stato di implementazione. La Regione Emilia Romagna collabora da vicino con l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, prepara aggiornamenti periodici del Piano di gestione del bacino del fiume e del Piano di bilancio idrico, ha un ruolo nel definire gli obiettivi e le misure per la qualità idrica, compresi quelli legati al risparmio idrico nel settore agricolo.
Dato il suo valore per l’adattamento ai cambiamenti climatici, il comune di Bologna ha inserito “Acqua Virtuosa” tra le misure del Piano di adattamento città di Bologna, nello specifico sui temi della siccità e della carenza idrica. Obiettivi chiave a lungo termine per simili questioni comprendono la salvaguardia della portata minima vitale del fiume Reno, con azioni volte a ridurre i prelievi idrici e proteggere le comunità locali impegnate nel settore agricolo.
Infine, i partner chiave di “Acqua Virtuosa” sono gli agricoltori del comprensorio del Consorzio che sono direttamente coinvolti nell’iniziativa, permettendo la sua reale attuazione e il suo successo.
Partecipazione degli stakeholder
Gli agricoltori sono chiaramente i portatori di interesse chiave di questa iniziativa, e la loro attiva partecipazione determina il suo successo. Inoltre, il Consorzio della Bonifica Renana mantiene regolari rapporti con le autorità locali, le rappresentative dei principali gruppi di commercio, istituti di ricerca, associazioni culturali e ambientali del territorio. Iniziative di divulgazione ai cittadini sono organizzate comunemente per favorire la conoscenza del ruolo e delle funzioni del Consorzio.
Nel 2016 è stata portata avanti dal Consorzio una straordinaria attività di comunicazione per presentare al pubblico il nuovo Piano di Classifica, istituito da un decreto regionale, per definire le nuove regole per il pagamento delle quote da parte di tutti i proprietari terrieri: complessivamente sono stati svolti 26 incontri, 12 dei quali dedicati ai cittadini, 10 agli agricoltori e 4 ad altre organizzazioni economiche.
Fattori di successo e limitanti
La collaborazione attiva con gli agricoltori che hanno un ruolo chiave nel mandare dati, così come la possibilità per gli agricoltori di beneficiare di una quota più favorevole in caso di colture con un ridotto fabbisogno idrico sono tra i fattori di successo di questa iniziativa. Al contrario, una scarsa collaborazione con gli agricoltori, che potrebbe implicare la fornitura di dati inaccurati o inaffidabili sulle tipologie di coltura e sui fabbisogni irrigui, potrebbe limitare l’efficacia del sistema per gestire precocemente gli eventi di stress idrico.
La cooperazione con altre iniziative avviate a livello regionale per favorire il risparmio idrico dell’Emilia Romagna nel settore agricolo può rafforzare il successo di “Acqua Virtuosa”. Accanto al menzionato Piano di Classifica e al progetto IRRINET, altre rilevanti iniziative comprendono la progressiva innovazione tecnologica nella rete di distribuzione del Consorzio, con un miglioramento degli sbarramenti usati per la derivazione dell’acqua dal principale canale di irrigazione (Canale Emiliano Romagnolo) e l’installazione di sistemi automatici di misurazione del flusso idrico.
In una prospettiva più a lungo termine, dovranno essere affrontate anche altre questioni, legate al bacino fluviale, per permettere la graduale ri-naturalizzazione del bacino e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, per esempio la mancanza di flusso sedimentario verso l’area costiera dovuta alla storica artificializzazione del fiume. Si vedano i casi studio “Ripristino di una duna con ingegneria naturalistica (Spiaggia del Bellocchio, Lido di Spina)” e “Ripristino del cordone dunoso a sud della foce Bevano (Ravenna)” per una descrizione della questione.
Costi e benefici
“Acqua Virtuosa” permette al Consorzio della Bonifica Renana di raggiungere una distribuzione idrica ottimale, evitando spreco idrico e incentivando un consumo idrico più coscienzioso da parte degli agricoltori. Gli agricoltori che dimostrano di utilizzare la risorsa idrica in modo efficiente possono anche ottenere un vantaggio economico, beneficiando di un sistema differenziato per l’assegnazione delle quote per il consumo idrico.
Il sistema ha anche offerto la possibilità di raccogliere informazioni computerizzate e costantemente aggiornate sull’uso del suolo per scopi agricoli nel bacino fluviale del Reno, permettendo al Consorzio di realizzare una gestione più efficiente del territorio. È stato anche stabilito un sistema di comunicazione strutturato con gli agricoltori.
La fonte di finanziamento è lo stesso Consorzio della Bonifica Renana, attraverso il contributo economico ricevuto dai proprietari di terreni e fabbricati per il consumo idrico.
Contatti
Consorzio della Bonifica Renana
Via S. Stefano, 56 – 40125 Bologna, Italia
Davide Rondini
E-mail: d.rondini@bonificarenana.it
Tel.: 051295230.
Risorse per informazioni maggiormente dettagliate
Sito web Consorzio della Bonifica Renana
Piano di adattamento della città di Bologna
Rapporto 2019 del Consorzio Bonifica Renana
Mappa
Immagini
Il grafico mostra i volumi idrici annuali distribuiti per scopi irrigui nel territorio del Consorzio Bonifica Renana, Emilia Romagna
Fonte: Consorzio Bonifica Renana, 2019. Rapporto 2019
Il Canale Emiliano Romagnolo è un canale artificiale che deriva acqua dal fiume Po; è la principale fonte di acqua distribuita nel territorio del bacino fluviale del Reno per l’irrigazione.
Fonte: Consorzio Bonifica Renana, 2019. Rapporto 2019
Le immagini satellitari permettono agli operatori del Consorzio Bonifica Renana di valutare l’umidità del suolo del terreno usato per l’agricoltura, al fine di verificare che le aree irrigate siano state correttamente dichiarate dagli agricoltori.
Fonte: Consorzio Bonifica Renana, 2019. Rapporto 2019
Documenti
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