Piano Costiero per la Regione di Sebenico-Tenin (Šibenik-Knin), un percorso verso la resilienza e la sostenibilità

Contesto geografico e sfide climatiche

La regione di Sebenico-Tenin, in Croazia, ha una costa eccezionalmente frastagliata, lunga 960 km, con 285 isole, isolette e rocce. La regione è ricca in termini di risorse naturali e biodiversità e ospita due parchi nazionali: l’estuario della Cherca e l’arcipelago delle Incoronate. La sua zona costiera è costituita da sette municipalità e tre città tra cui Sebenico, suo centro amministrativo. Negli ultimi decenni, la crescente urbanizzazione costiera del litorale ha esercitato una forte pressione su territorio, risorse idriche e sviluppo sostenibile in generale. Dagli anni ’50 in poi si è registrato un costante calo del numero di abitanti nell’entroterra della regione e un aumento della popolazione nelle città costiere, specialmente negli insediamenti lungo il mare. 

Ai trend demografici negativi, legati ad un recente calo della popolazione nell’intera regione, non è seguita una riduzione dell’ambiente costruito negli abitati costieri, essendo in queste aree al contempo significativamente cresciuto il numero delle seconde case. Si verifica infatti che negli insediamenti costieri, il numero di case occupate dai residenti sia in costante calo rispetto al numero totale di abitazioni.

Entro il primo chilometro di fascia costiera della regione, i piani territoriali prevedono una quota equa di superficie edificata, come in Francia o in Italia (dati del 2000). Tuttavia, il litorale mediterraneo francese registra una densità di popolazione fino a 10 volte superiore del litorale della Croazia. Il fatto che la costa, altamente urbanizzata, sia fortemente esposta all’innalzamento del livello del mare e alle inondazioni costiere rappresenta un rischio elevato per la regione. 

Gli impatti più importanti dei cambiamenti climatici presi in considerazione nel Piano Costiero si riferiscono a: aumento della temperatura dell’aria, variazioni nel regime di precipitazioni, variazioni nel regime di vento, aumento del livello del mare, aumento della temperatura della superficie marina, incremento della salinità del mare e variazioni nelle mareggiate e nelle maree. I valori usati sono stati ottenuti sulla base di differenti modelli climatici regionali (Servizio meteorologico e idrologico croato, ICTP, CNRS-GAME) e sono riportati nella tabella sottostante:

Valori della temperatura globale, variazioni delle precipitazioni e trend stimati per la regione di Sebenico -Tenin

Un’altra importante questione per il futuro dell’area è rappresentata dalle risorse e dalle infrastrutture idriche. Quest’area, estremamente ricca d’acqua durante l’inverno, diventa povera di risorse idriche d’estate, quando il fabbisogno idrico è più significativo. Tra l’altro, uno dei fenomeni naturali più interessanti della regione, un’ampia barriera di travertino (tra le più lunghe d’Europa), deve la sua sopravvivenza alla portata sufficiente del fiume Cherca. 

Inoltre, tra i principali fattori di rischio della regione, gli stakeholder hanno individuato la minaccia degli incendi boschivi. Infatti, gli indici di rischio di incendio boschivo, per questa regione verde del litorale croato, sono tra i più alti. 

Obiettivi

Nel Piano Costiero sono stati individuati i seguenti obiettivi principali:

  • definire un sistema di gestione per le aree costiere che possa garantire la formazione di sistemi costieri resilienti agli impatti della variabilità del clima e dei suoi cambiamenti, e indirizzare lo sviluppo verso la sostenibilità;
  • identificare le aree maggiormente a rischio in relazione ai processi costieri, tra cui in particolare le aree vulnerabili agli impatti della variabilità del clima e dei suoi cambiamenti;
  • proporre misure per la definizione di una politica di adattamento agli impatti della variabilità del clima e dei suoi cambiamenti climatici; e 
  • fornire assistenza per la formulazione di politiche e piani settoriali e per la loro integrazione nelle politiche di sviluppo sostenibile dell’area costiera. 

Opzioni di adattamento applicate al caso

Adattamento attraverso i piani GIZC

Soluzioni

Il Piano Costiero per la regione di Sebenico-Tenin è stato realizzato nell’ambito di un più ampio progetto parte dell’iniziativa UNEP/GEF MedPartnership. Il Piano è stato sviluppato sulla base del Protocollo per la Gestione Integrata delle Zone Costiere del Mediterraneo (GIZC), e in coordinamento con il Piano Territoriale regionale. La fase preparatoria è stata avviata nel 2013; alla fine del 2015 il piano è stato finalizzato, e adottato dall’Assemblea regionale nell’aprile 2016. Il progetto ha contributo al Piano Costiero attraverso diverse attività, quali:

  • la valutazione dei costi dell’innalzamento del livello del mare nella Repubblica di Croazia utilizzando il metodo DIVA;
  • il metodo partecipativo Climagine; e
  • la valutazione della vulnerabilità locale alla variabilità del clima e dei suoi cambiamenti.

Il piano costiero è stato preparato applicando il tipico processo di pianificazione GIZC, seguendo un approccio ecosistemico che considera la complessità e l’interdipendenza degli elementi dell’ecosistema per conseguire obiettivi ecologici, sociali, economici e di gestione. 

La copertura territoriale è stata definita in accordo con la legislazione croata sulla ratifica del Protocollo GIZC. Nello specifico, il Piano include:

  • per la parte di terra emersa, tutte le unità amministrative locali che confinano con il mare;
  • per la parte marina, l’area entro i limiti delle acque territoriali (12 miglia nautiche dalla costa).

Seguendo l’approccio ecosistemico, il piano comprende anche il bacino del fiume Cherca.

Nel corso della preparazione del Piano sono stati definiti i punti chiave per lo sviluppo sostenibile quali gli impatti legati alla variabilità del clima e dei suoi cambiamenti, lo spazio costiero e le risorse idriche. Questi tre temi sono stati valutati attraverso studi più dettagliati, i cui risultati hanno contribuito a formulare una valutazione della vulnerabilità cumulativa. Gli stakeholder hanno identificato nel rischio di incendi la minaccia più immediata, mentre l’inondazione costiera, in combinazione con le precipitazioni intense e le piene improvvise, sono stati identificati come la causa dei principali costi attesi dagli impatti dei cambiamenti climatici nell’area di progetto.   

Il Piano ha proposto quattro tipologie di politiche riguardanti la resilienza della fascia costiera: lo sviluppo territoriale sostenibile, la gestione delle risorse idriche e lo sviluppo economico sostenibile (in particolare in termini di riduzioni di emissioni climalteranti. Inoltre, è stato proposto un sistema di gestione della zona costiera nell’ambito del quale è stata costituita una commissione regionale per la gestione integrata dell’ambiente costiero e marino. 

Le misure proposte per lo spazio costiero sono orientate a preservare ciò che rimane dell’ambiente naturale, migliorare la qualità della costa edificata, limitare l’espansione delle zone urbane, prevenire l’edificazione diffusa e lineare lungo la costa. A seguito dell’adozione del Piano Costiero, tra le attività volte a preservare la naturalità della costa, la Regione ha sviluppato il piano territoriale per l’area delle isole Žut-Sit: per la prima volta in Croazia un’area protetta per il suo valore paesaggistico ottiene un proprio piano territoriale. L’Assemblea regionale ha adottato questo piano territoriale nel 2019 con lo scopo di assicurare lo sviluppo sostenibile di questa preziosa area protetta e dello spazio costiero abitato. Per formulare questo piano territoriale è stato usato un approccio partecipativo attivo, basato sulle esperienze positive maturate nel corso dello sviluppo del Piano Costiero. 

L’analisi di vulnerabilità intrapresa nell’ambito del Piano Costiero ha identificato le zone esposte alle inondazioni marine. In queste zone, così come più in generale nelle zone immediatamente adiacenti il mare, Il piano ha dunque raccomandato di evitare nuove edificazioni. Queste misure sono valide anche per tutte le future revisioni della pianificazione territoriale. Il Piano Costiero ha evidenziato la necessità di aggiungere uno specialista GIS allo staff della regione (successivamente inserito nel 2018 come membro permanente dello staff regionale) e continuare la manutenzione e l’aggiornamento del database GIS creato durante la preparazione del Piano. Il Piano Costiero ha inoltre segnalato l’esigenza di preparare un Piano per lo spazio marittimo della regione. Nell’ambito del progetto Adriadapt, la regione sta preparando uno studio introduttivo alla Pianificazione per lo spazio marittimo focalizzato sugli impatti dei cambiamenti climatici. Precedentemente, nel 2018, era stato completato lo studio “Mappatura delle risorse per l’acquacoltura”.

Le misure proposte in tema di risorse idriche mirano ad assicurare che gli effetti dei cambiamenti climatici non interferiscano con la quantità e la qualità delle risorse disponibili necessarie a garantire tutti gli usi. Le misure mirano inoltre a mantenere o migliorare la qualità dello smaltimento delle acque reflue, assicurare protezione contro le inondazioni e la siccità e garantire la qualità della gestione delle infrastrutture idriche. L’adozione di un approccio integrato per tutte le acque del bacino idrografico della Cherca e per la zona costiera rappresenta un aspetto di particolare importanza e una condizione fondamentale per realizzare gli obiettivi definiti.

Le misure volte ad aumentare la resilienza includono misure per la fascia costiera, con lo scopo di adattare le infrastrutture costiere all’incremento di eventi meteorologici estremi e all’innalzamento del livello del mare. Il Piano Costiero ha raccomandato l’inclusione di queste considerazioni nella pianificazione di qualsiasi intervento costiero. Il Piano ha identificato le aree più vulnerabili alle inondazioni, per due delle quali sono stati ottenuti recentemente progressi significativi nella preparazione della documentazione tecnica finalizzata all’adattamento della rispettiva area di lungomare (la zona Dolac di Sebenico e la cittadina di Vodizze). L’autorità portuale sta lavorando all’istituzione di nuovi porti, nei cui studi di impatto ambientale si stanno ora prendendo in considerazione gli impatti dei cambiamenti climatici, cosa che non accadeva prima del Piano Costiero. 

Sono state raccomandate misure per gli incendi boschivi, così come per vari settori economici (turismo, agricoltura, acquacoltura, ecc.), per la biodiversità, la salute e il patrimonio culturale. Nel campo della protezione dagli incendi è stato registrato un progresso considerevole, grazie a vari progetti e alla collaborazione con l’Ente nazionale croato per la gestione delle foreste (Hrvatske šume). Dal 2020 il 95% del territorio regionale è coperto da telecamere di sorveglianza. Per quanto riguarda l’agricoltura, si sta attualmente lavorando, come misura prioritaria, allo sviluppo di un sistema di irrigazione, in collaborazione con l’Ente croato per la gestione delle acque (Hrvatske vode). che prevede due bacini di accumulo. E’ stato invece abbandonato, a seguito dei risultati dello studio di impatto ambientale, un progetto di un grande bacino di accumulo d’acqua. La decisione è stata presa in linea con il Piano Costiero, che favorisce la realizzazione di piccoli bacini di accumulo. È in corso di sviluppo uno studio idrogeologico per nuovi piccoli sistemi di accumulo.

Infine, sono state raccomandate misure per il settore energetico che promuovono la produzione locale da fonti rinnovabili, nell’ottica di una futura riduzione delle risorse idriche disponibili per la produzione di energia. Le misure indirizzate al settore dei trasporti si sono concentrate sulla promozione di concetti di mobilità sostenibili dal punto di vista ecologico. Le raccomandazioni per l’economia puntano ad assicurare un’economia locale bilanciata, con una produzione fortemente radicata sul territorio. Il consumo di prodotti locali riduce le emissioni legate ai trasporti e prepara la regione ad un atteso sistema di tassazione basato sulla CO2.

Autorità responsabile dell’iniziativa e altri soggetti coinvolti

A seguito dell’attuazione e adozione del Piano Costiero da parte dell’Assemblea regionale, la Regione di Sebenico-Tenin ha mantenuto il ruolo di soggetto responsabile dell’iniziativa mediante la nuova Commissione regionale per la gestione costiera e marina, di recente costituzione, guidata personalmente dal prefetto regionale, e con il capo del Dipartimento per la protezione ambientale e gli affari municipali in veste di segretario. La Commissione è formata dai rappresentanti delle 11 organizzazioni maggiormente coinvolte sui temi costieri e marini. Questo organo si riunisce quando è necessario, e comunque almeno una volta all’anno, per coordinare l’implementazione del Piano Costiero. Comunque il Piano Costiero è finalizzato a sostenere la green governance nella regione. Quindi, tutti i segmenti della società possono trovare raccomandazioni rilevanti all’interno di questo documento. 

L’agenzia PAP/RAC, l’organizzazione che ha guidato la preparazione del Piano Costiero, continua a fornire supporto al governo regionale partecipando agli incontri della Commissione regionale e implementando congiuntamente altri progetti, come Adriadapt. 

La Commissione regionale per la gestione integrata costiera e marina

Catasto delle infrastrutture costiere

Una delle azioni prioritarie del Piano Costiere è stata lo sviluppo del Catasto delle infrastrutture costiere (nell’ambito del progetto AdriAdapt). Vale a dire, a causa della divisione estremamente complessa delle competenze lungo la costa, nonché del fatto che le giurisdizioni in circostanze estreme sono diverse da quelle in tempi normali, la necessità di un database di tutte le potenziali fonti di inquinamento, nonché lo stato delle infrastrutture costiere, apparso come strumento essenziale per la gestione costiera.

Al fine di sviluppare la metodologia per il Catasto delle infrastrutture costiere è stata sviluppata l’analisi della vulnerabilità delle infrastrutture costiere e della vulnerabilità del mare costiero. Per comprendere le potenziali minacce derivanti dal cambiamento climatico e come aumentare la resilienza costiera, è stato necessario prima comprendere in dettaglio tutte le infrastrutture esistenti e il suo potenziale comportamento sotto gli impatti del cambiamento climatico. L’intero processo è stato catturato attraverso 8 documenti, (compresa la sintesi) tra i quali l’analisi della vulnerabilità delle infrastrutture costiere fornisce anche soluzioni per la pianificazione della resilienza delle infrastrutture costiere. Tutta la documentazione è attualmente in lingua locale ed è disponibile su richiesta.

Partecipazione degli stakeholder

L’approccio partecipativo costituisce il cuore della Gestione integrata delle zone costiere, per cui questo ha rappresentato un asse prioritario nella preparazione del piano. L’implementazione di tale approccio è avvenuta in parallelo con la progettazione del piano, attraverso il metodo partecipativo “Climagine”. In fase di preparazione del piano è stata sviluppata un’analisi degli stakeholder, sulla base della quale sono stati individuati circa 100 attori locali che sono stati poi invitati ai workshop Climagine. Attraverso il riconoscimento e la messa in discussione dei livelli di sostenibilità pregressi, presenti e futuri dell’area di progetto, gli stakeholder hanno validato i risultati degli esperti e apportato il loro contributo al Piano Costiero condividendo le conoscenze locali e le loro aspettative. Nel corso dei quattro workshop, circa 50 attori locali hanno discusso le questioni fondamentali riguardanti lo sviluppo costiero della regione di Sebenico-Tenin, hanno concordato una visione comune e cercato soluzioni in modo congiunto per aumentare la sostenibilità e la resilienza dell’area costiera. Ad ogni workshop, esperti del Piano Costiero hanno presentato i loro risultati e li hanno discussi con gli stakeholder. Inoltre, ogni workshop è stato arricchito da una lezione introduttiva su alcune delle sfide che i cambiamenti climatici pongono alla comunità locale.  Oltre ai workshop sono state condotte circa 30 interviste con gli stakeholder. Queste attività hanno migliorato la qualità del Piano Costiero conferendogli maggiore appartenenza locale, inoltre hanno ampliato le conoscenze e aumentato la consapevolezza della comunità locale riguardo ai cambiamenti climatici, ai suoi impatti e alle relative azioni di adattamento climatico necessarie.

Una volta finalizzato, il piano è stato presentato a vari gruppi di stakeholder della regione, del paese e di varie aree del Mediterraneo. L’intento di stabilire un comitato consultivo composto dagli stakeholder risultati più attivi nel processo preparatorio del piano non è stato ancora realizzato, ma nemmeno abbandonato. Sarà rinnovato durante l’implementazione delle attività Adriadapt.

Fattori di successo e fattori limitanti

I principali fattori di successo del Piano Costiero potrebbero essere riassunti come segue:

  • il forte sostegno politico espresso dal prefetto della regione che ha seguito da vicino il processo, partecipando attivamente agli incontri/workshop insieme con i principali rappresentanti delle istituzioni regionali. Agendo in tal modo ha contribuito a creare negli stakeholder un senso di appartenenza del piano e di fiducia nella sua attuazione;
  • un processo partecipativo di successo che ha portato all’attenzione pubblica l’urgenza di intraprendere misure di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, inserendo le conoscenze e le aspettative locali nel piano e facendo di conseguenza sentire gli stakeholder detentori del piano;
  •  un approccio impegnato del gruppo di esperti guidato da PAP/RAC che si è concretizzato in un documento di elevata qualità, e il continuo sostegno del PAP/RAC durante l’implementazione del Piano Costiero.

Alla conferenza ECCA 2019 il piano costiero ha vinto il Premio Mediterraneo per l’adattamento ai cambiamenti climatici in quanto azione esemplare di adattamento ai cambiamenti climatici. Il premio è stato assegnato dall’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia (ADEME), con il sostegno dei suoi partner mediterranei. Alla competizione hanno partecipato 28 progetti provenienti da 9 paesi mediterranei. Il premio è stato assegnato per tre categorie, e il piano costiero ha vinto nella categoria “Metodi per progettare e implementare le politiche pubbliche”, oltre ad essere proclamato vincitore assoluto dell’evento.

A seguito dell’adozione del Piano Costiero di Sibenic-Tenin, altre due regioni e due città in Croazia hanno lanciato la preparazione del loro piano costiero. Due di questi stanno per essere sviluppati utilizzando fondi UE, mentre gli altri due prevedono di utilizzare le loro risorse finanziarie. Inoltre, nell’ambito dell’iniziativa MedProgramme finanziata dal GEF di recente approvazione saranno preparati altri tre piani costieri che prevedono l’integrazione di azioni climatiche: in Montenegro, in Libano e in Marocco. 

Gli ostacoli incontrati nella stesura del piano sono per lo più legati alla perdita di volontà politica nelle azioni climatiche e di sostenibilità. Altri fattori di stress, come l’esperienza della pandemia da COVID, la crisi economica che potrebbe seguirne, o qualsiasi altra pressione di sviluppo, potrebbero prevalere sullo sviluppo sostenibile, come è spesso accaduto in passato. 

Costi e benefici

Per quanto riguarda le risorse umane, nella Regione di Sebenico-Tenin sono state coinvolte nella stesura del piano intensamente nell’attività quattro persone: due del dipartimento per la protezione ambientale e gli affari municipali, una dall’Istituto di pianificazione territoriale e una dal dipartimento per gli affari marittimi, i trasporti, lo sviluppo regionale e insulare. Sono stati organizzati cinque workshop dalla Regione con la partecipazione di circa 50 persone a ciascun incontro. La preparazione del Piano Costiero è stata l’attività più impegnativa del progetto MedPartnership per l’agenzia PAP/RAC, che ha visto impegnate nell’attività ben quattro persone con differenti compiti e assegnazioni. Le risorse tecniche per il Piano Costiero consistevano in un team di esperti guidati da PAP/RAC e composto da un esperto di GIZC, un esperto di pianificazione territoriale, un esperto di gestione delle risorse idriche, un sociologo, un climatologo/oceanografo, uno specialista GIS e un esperto in rischio di incendi.

Per quanto riguarda le risorse finanziarie, il supporto del GEF è stato di ca. 80.000 USD, mentre l’amministrazione regionale e il PAP/RAC hanno fornito una sorta di co-finanziamento mettendo a disposizione le loro risorse umane/tecniche. L’amministrazione regionale ha assicurato le sedi per gli incontri/workshop e un’imbarcazione per visite sul campo. Il piano ha beneficiato delle attività parallele di Climagine e DIVA, implementate con un finanziamento separato ma nell’ambito dello stesso progetto. 

Per quanto riguarda i benefici, l’implementazione del Piano Costiero favorisce quattro principali aree di gestione: rafforzamento della resilienza dell’area costiera, sviluppo territoriale sostenibile, gestione delle risorse idriche e sviluppo economico sostenibile. Inoltre, i co-benefici sono una parte essenziale del piano. Le misure proposte per lo spazio mirano infatti a preservare i valori paesaggistici integrati dell’area costiera e migliorare la qualità del paesaggio edificato. Oltre a migliorare l’ambiente, entrambe le tipologie di misure contribuiscono a creare le condizioni per rafforzare la coesione sociale, così come per ampliare le basi del turismo sostenibile. Allo stesso tempo, le misure finalizzate al miglioramento della qualità del paesaggio costruito mirano a facilitare lo scorrimento dell’acqua durante le piogge intense e le inondazioni improvvise (posizionamento di alberi in punti strategici, rimozione di superfici impermeabili e altre misure infrastrutturali “verdi”). Le misure legate alle infrastrutture verdi contribuiscono al miglioramento della qualità della vita ampliando la fruibilità delle aree sia a favore della popolazione locale sia dei turisti. Infine, l’approccio integrato garantisce che tutte le misure di adattamento possano portare anche co-benefici in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici. Le misure sono proposte per aumentare la resilienza dell’economia locale, favorire l’economia verde e blu, migliorare la mobilità, ecc.      

Subito dopo l’adozione del Piano Costiero, in aggiunta al piano di azione, è stato pubblicato un documento rivolto agli attori locali per favorire la resilienza costiera (“Recommendations for enhancing coastal resilience: What should coastal administration, local population and real estate investors know”).

Tempi di implementazione e durata

La preparazione del piano è durata circadue anni e mezzo. Il Piano ha definito attività di gestione con un orizzonte temporale fino al 2030, mentre le proiezioni climatiche e gli scenari sono riferiti al 2100. Subito dopo l’adozione del piano, è stato sviluppato un piano di azione attraverso il quale delle priorità sono state assegnate alle misure, dividendole in altamente prioritarie (per le quali era necessario avviare l’implementazione immediatamente), a priorità media (da implementare entro 2-5 anni) e a lungo termine (non urgenti). Per le attività a lungo termine il piano prevede il monitoraggio costante dei cambiamenti climatici e la conseguente modificazione delle misure di adattamento proposte. Le misure proposte vanno dunque calibrate sulla base delle effettive condizioni ambientali. Per esempio, per quanto riguarda le dighe a mare, è importante costruire fondamenta robuste che possano sostenere differenti altezze. L’altezza delle dighe deve essere decisa in futuro, in base alle nuove proiezioni di innalzamento del livello del mare. In questo modo nel Piano Costiero si sottolinea la necessità di un’implementazione di tipo graduale delle misure.

Contatti

Sanja Slavica Matešić

Capo del Dipartimento regionale per la protezione ambientale e gli affari municipali

Regione Sebenico-Tenin

Trg Pavla Šubića I. 2; 22000 Sebenico; Croazia

e-mail: sanja.slavica.matesic@skz.hr; zupan@ skz.hr

Daria Povh Škugor

Senior Programme Officer

PAP/RAC

Kraj Sv. Ivana 11; Spalato 21000; Croazia

e-mail: daria.povh@paprac.org; paprac@paprac.org 

Fonti di approfondimento

http://pap-thecoastcentre.org/projects/coastal_plans.html#skc

Mappa

Mappa della zona costiera della regione di Sebenico-Tenin: unità amministrative e acque territoriali (in rosso) e l’ecosistema del fiume Cherca (in giallo)

© Šibenik Knin County & PAP/RAC 

Immagini

Lungomare di Sebenico inondato presso la località Dolac

© ŠibenikIN

Vulnerabilità cumulativa e inondazione costiera dalla raccolta di Mappe del piano costiero

© PAP/RAC

I rappresentanti del piano costiero di Sebenico-Tenin ricevono il premio Medadapt 

© Damir Matešić

Documenti

https://iczmplatform.org/storage/documents/pEoju2FqfXjzPoYBLsKZiD3o6ONBXxJ44RTWFt7P.pdf