Alfabetizzazione climatica per tutti

Impatti climatici
Non specifica per un impatto
Settori
Inter-settoriale
Categoria IPCC
Istituzionale: politiche e programmi del governo, Sociale: Misure educative, Sociale: Opzioni informative

Descrizione

I cambiamenti climatici stanno raggiungendo il punto di non ritorno e rappresentano la più grande sfida che sta attualmente affrontando l’umanità. Questo è il messaggio lanciato da istituzioni come le Nazioni Unite e l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), da petizioni di scienziati e dai ragazzi nelle strade. Chiediamoci, dunque, cosa realmente sappiamo sui cambiamenti climatici.

Una persona si definisce “climaticamente alfabetizzata” se:

a. comprende i principi basilari del sistema climatico planetario;

b. sa come ottenere informazioni scientificamente plausibili sui cambiamenti climatici;

c. parla del clima e dei cambiamenti climatici in modo chiaro e comprensibile; 

d. è capace di assumere decisioni ben fondate e responsabili riguardo alle azioni che possono incidere sul clima, così come sulla resilienza della comunità ai cambiamenti climatici già presenti (adattato da NOAA, 2009).

Mediamente, le persone sanno molto poco circa le cause e le conseguenze dei cambiamenti climatici. Per una vasta maggioranza è tutto molto confuso, esteso e distante, sia nel tempo sia nello spazio. La fonte più comune e occasionale di tali informazioni superficiali sono i servizi dei media su eventi scioccanti legati ai cambiamenti climatici, come quando un incendio divampa su vasti territori in Australia o California, ma anche nelle vicinanze di Spalato, o come quando l’erosione “divora” il basso litorale italiano per anni, o quando le inondazioni strappano via case e persone, come recentemente accaduto in Italia e in Francia.

Il termine “alfabetizzazione climatica” è ancora poco presente nella vita di tutti i giorni, non viene usato, non è socialmente diffuso, e programmi sistematici di alfabetizzazione climatica non sono nemmeno presi in considerazione come processi socio-educativi. La vera questione è la seguente: in qualche parte del mondo esistono scuole di primo e di secondo grado in cui si studiano sistematicamente lo sviluppo sostenibile, il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici e le loro pericolose conseguenze per la gente, per i beni e per la sopravvivenza? Al momento la risposta è generalmente no!1 

I cambiamenti climatici sono un argomento interdisciplinare che, in quanto tale, deve essere affrontato in diverse materie di studio. Inoltre, gli scienziati che si occupano di cambiamenti climatici rappresentano una porzione relativamente modesta, e quelli che lo fanno si muovono in un dominio ristretto, per cui le fonti di conoscenza nazionale sono molto limitate. Tuttavia, cominciano ad apparire alcuni progetti e attività finalizzati a diffondere l’alfabetizzazione climatica. Possiamo distinguere tra iniziative per la diffusione di alfabetizzazione sistematica tra bambini nei cicli di scuola primaria e secondaria, iniziative per diffondere alfabetizzazione tra studenti e infine tra cittadini. L’alfabetizzazione dei cittadini viene integrata dalle informazioni, ed è stata trattata nell’opzione di adattamento Informazione sistematica e scientificamente basata dei cittadini sui cambiamenti climatici e sulle loro conseguenze.

Il partenariato delle Nazioni Unite per l’insegnamento sui cambiamenti climatici (UNCC LEARN) è stato fondato nel 2010 come iniziativa di cooperazione di oltre 30 organi delle Nazioni Unite, finalizzato a costruire alfabetizzazione globale sui cambiamenti climatici, e fornire assistenza ai paesi per la progettazione e implementazione di strategie periodiche e sistematiche di insegnamento sui cambiamenti climatici. Nel 2014 è stata lanciata la piattaforma online https://www.uncclearn.org/ che ad oggi è diventata la principale fonte globale, e il cosiddetto “one stop shop”, per quanto riguarda i contenuti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e sulla green economy. Al momento, su queste materie la piattaforma rende disponibili 30 corsi, e quest’anno 100.000 candidati hanno ricevuto la certificazione per i corsi completati. 

Nel 2006, l’agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa di meteorologia e clima – NOOA – ha pubblicato i principi essenziali dell’alfabetizzazione climatica (The Essential Principles of Climate Literacy), per singoli individui e per comunità che desiderano comprendere il clima del pianeta, gli effetti dei cambiamenti climatici e gli approcci di adattamento e di contrasto ai cambiamenti climatici. Questi principi possono servire come stimolo per la discussione, o come punti di partenza per la ricerca scientifica.  

Parlando di alfabetizzazione dei bambini, il progetto europeo Climate literacy del 2017 ha lasciato valide risorse di apprendimento sulla sua pagina web. Sul sito possiamo trovare 8 moduli per apprendere le informazioni basilari sui cambiamenti climatici e sulle attività umane che li causano, ossia conoscere quali aree della società trasformare per mitigare i cambiamenti climatici. Nell’ambito del progetto è stata fatta una selezione dei materiali per le scuole primarie e secondarie, così come per gli istituti di formazione per adulti. Il materiale è stato preparato in modo adeguato per l’introduzione orizzontale in varie materie scolastiche, nell’ambito delle regolari attività di apprendimento. Particolare attenzione è stata prestata all’uso di tecniche di apprendimento moderne come giochi, attività varie, esercizi e progetti più complessi. Questi materiali sono pensati anche per altri cittadini che desiderano, in modo semplice e divertente, comprendere meglio la loro impronta ecologica personale, il consumo energetico nella loro casa o come fare acquisti in modo sostenibile. A tale scopo c’è anche un’applicazione mobile. In Croazia, l’associazione DOOR, in collaborazione con il 10° Liceo di Zagabria, ha attuato il progetto “Škola za klimu“ (La scuola per il clima) con l’obiettivo di contribuire ad una migliore formazione degli studenti. Il progetto è stato concluso nel 2018 e ha prodotto 2 manuali, uno per gli insegnanti delle scuole secondarie e uno per gli studenti.  

[1] Nel novembre 2019 in Italia si pianificava l’introduzione nelle scuole di una nuova materia: “Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici”. La materia sarebbe stata introdotta a partire dall’autunno 2020. L’iniziativa partiva dal Ministero dell’Ambiente, ossia dal Ministro stesso. Sfortunatamente, il Ministro ha lasciato il governo nel dicembre del 2019 mettendo presumibilmente fine all’iniziativa.

Costi e benefici

A livello operativo, l’idea di uno sviluppo sistematico dell’alfabetizzazione sul clima presume tre fattori:

  1. L’introduzione di percorsi educativi sui cambiamenti climatici e sullo sviluppo sostenibile nelle scuole primarie e secondarie di Italia e Croazia;
  2. Lo sviluppo di appositi programmi televisivi, radiofonici, su Internet, con cadenza regolare (per esempio una volta a settimana), sui problemi legati ai cambiamenti climatici. Oltre a ciò, l’alfabetizzazione sui cambiamenti climatici prevede il continuo monitoraggio delle conoscenze scientifiche;
  3. Lo sviluppo di percorsi educativi locali per adulti, attraverso centri sociali, centri culturali, quartieri cittadini, protezione civile, dipartimenti di vigili del fuoco o simili istituzioni locali, sulle cause e sulle conseguenze dei cambiamenti climatici con speciale enfasi sui problemi a livello regionale e locale sino ad ora notati.

Queste tre linee di attività rafforzerebbero in modo permanente la visione e le capacità della popolazione e il loro adattamento attivo, migliorando peraltro la loro resilienza alle conseguenze dei cambiamenti climatici a livello locale.

Oggigiorno, la resilienza è bassa e le conseguenze concrete dei cambiamenti climatici sono avvertite come problemi più o meno grandi che causano danni alla salute, alla proprietà, al regolare modo di vivere e talvolta anche alla vita delle persone. Alcuni danni sono silenziosi, lentamente “striscianti” ma pericolosi, costosi e avversi alla qualità e alle abitudini di vita della popolazione locale. È difficile valutare i costi complessivi per la realizzazione sistematica delle tre forme di attività educative menzionate. Questi costi sarebbero più bassi se tali attività fossero organizzate a livello europeo, ossia se i materiali fossero predisposti dall’IPCC o da collaborazioni come United in Science. Certamente, le iniziative nazionali, come quella che era stata annunciata in Italia, sarebbero finanziate dai budget nazionali, o potrebbero forse diventare un progetto con finanziamento internazionale, come quello di Climate Literacy, ma con partner come le agenzie educative nazionali a fare da garanti che il materiale prodotto sia utilizzato. 

Per quanto riguarda i benefici, bisogna sottolineare che in vista del Summit delle Nazioni Unite sul clima 2021 è stata lanciata una campagna con la quale si sollecitano i governi a introdurre l’alfabetizzazione sui cambiamenti climatici come asse centrale del curriculum di studi scolastici. La campagna è stata avviata dalla ONG EARTHDAY.ORG, ed è sostenuta dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, così come da numerose altre organizzazioni e istituzioni. Tra le pietre angolari su cui è basata questa campagna spicca in particolare una ricerca, pubblicata nel 2020 nella rivista PNAS, a cura di Otto et al., nella quale l’istruzione è stata riconosciuta come uno dei punti di svolta cruciali per raggiungere l’obiettivo di stabilizzare il clima globale entro il 2050. Un sondaggio svolto nel 2015 in 80 paesi, a cura di World Wide Views, ha mostrato che l’80% degli intervistati pensava che la formazione sul clima fosse la politica migliore da attuare per ridurre le emissioni. Oltre a ciò, l’educazione sui cambiamenti climatici è cruciale per reindirizzare complessivamente l’insegnamento e l’apprendimento sulla situazione della crisi climatica in cui versiamo attualmente, sulla quale c’è un consenso ampio e chiaro (si veda Reid 2019). Rimane da vedere se il Summit delle Nazioni Unite sul clima del prossimo anno porterà ad una decisione in merito ad attività sistematiche di formazione sui cambiamenti climatici.

Tempi di implementazione e durata

L’introduzione del sistema di educazione sopra descritto come misura di adattamento impiegherebbe cinque anni. Quindi, potrebbe essere introdotto passo dopo passo e diffuso e rafforzato fino ad un livello soddisfacente e maturo nel periodo 2021 – fine 2025.

Risorse per informazioni maggiormente dettagliate

Progetto UE: Climate literacy

Progetto in Croazia: „Škola za klimu

https://www.uncclearn.org/

Ringraziamo gentilmente il dr.sc. Vladimir Lay per l’aiuto e il supporto dato nella preparazione di questo testo.