Rafforzare la governance per le azioni a favore del clima

Impatti climatici
Non specifica per un impatto
Settori
Inter-settoriale

Descrizione

La governance è costituita dalle relazioni tra le istituzioni, dai processi e dalle abitudini che definiscono come il potere sia attuato, dalle modalità con cui si prendono decisioni su materie di interesse pubblico e privato, e dai modi in cui i cittadini e altri attori danno il loro voto. In maniera più concisa – la governance stabilisce chi ha il potere, chi prende le decisioni, come gli altri attori fanno sentire la loro voce e come sono valutati gli effetti delle decisioni attuate. Ciò significa lavorare per costruire fiducia, relazioni, sostegno da parte della comunità locale, e attuare i piani e i programmi concordati. La governance implica modalità e processi tangibili e intangibili necessari per prendere e attuare le decisioni. In sostanza, è realizzata da vari consigli e commissioni, organi grazie ai quali è più facile collegare la governance con le pratiche di gestione. 

Rafforzare la governance sulle azioni per il clima è un compito che trascende le strutture di gestione di un paese e per avere successo richiede un’ampia collaborazione sociale. L’entità e l’incertezza della sfida posta dai cambiamenti climatici richiedono una profonda trasformazione della società, che può essere raggiunta solamente modificando i nostri stili di vita, gestendo la conoscenza, la cooperazione e la pianificazione e accettando la sostenibilità e la resilienza come l’obiettivo comune più importante. Data la complessità della sfida, la risposta deve essere guidata principalmente dalla scienza. Di conseguenza, le università e altri istituti di ricerca hanno un ruolo speciale. La cooperazione dei decisori con gli scienziati è uno dei fattori chiave per il successo dell’adattamento e della lotta ai cambiamenti climatici. Data la necessità di una significativa trasformazione della società, è fondamentale includere tutti i segmenti sociali, così come tutti gli attori, vettori del cambiamento. In una collaborazione così ampia diventa essenziale assicurare apertura, comunicazione chiara e trasparenza nel prendere le decisioni.

Rafforzare la governance nelle azioni per il clima può essere realizzato attraverso la creazione di organi preposti a tale compito. Per andare incontro a questa necessità, una delle possibili azioni è l’istituzione di una rete di “Centri per le azioni a favore del clima”. Questi centri dovrebbero assicurare una piattaforma per la cooperazione tra scienza e decisori e agire come punto di riferimento affinché l’azione per il clima abbia continuità anche dopo cambiamenti politici nelle strutture di governo. Impostare lo sviluppo sostenibile come direzione principale dei piani di adattamento e di riduzione delle emissioni, offre un asse prioritario per costruire partenariati.

Nei paesi con sistemi di governo locale altamente frammentati, come la Croazia e l’Italia, dare una risposta alla complessa sfida dell’adattamento locale ai cambiamenti climatici diventa ancora più difficile. Le piccole municipalità per lo più mancano delle capacità necessarie per svolgere incarichi così complessi e spesso sul loro territorio non ci sono né università né istituti di ricerca cui fare riferimento. Per tale motivo la solidarietà e la mediazione delle grandi città e del governo a livello regionale (le contee in Croazia e le regioni in Italia) è di eccezionale importanza. Il sostegno e il coordinamento delle attività di numerose amministrazioni locali dovrebbe essere organizzato a questo livello, così come a questo livello dovrebbero essere costituiti i Centri per le azioni a favore del clima. Tutti i Centri sarebbero collegati all’interno di uno stato e il coordinamento sarebbe a livello nazionale. La cooperazione nell’ambito della comunità scientifica internazionale dovrebbe invece essere assicurata dai canali scientifici.

Simili centri dovrebbero innanzitutto preparare e implementare strategie, piani e programmi per le azioni a favore del clima (adattamento e mitigazione). Oltre a questo, dovrebbero occuparsi anche di altri aspetti, come la creazione di condizioni favorevoli per l’adattamento e delle altre forme di governance. 

Lo schema iniziale dei compiti dei “Centri per le azioni a favore del clima” comprende:

  • creazione di una cooperazione formale e permanente tra i decisori, le università e altri istituti di ricerca, per quanto concerne l’azione per il clima a livello regionale;
  • elaborazione di dati climatologici regionali, informazioni, indicatori e scenari per la predisposizione di strategie, piani e programmi locali e regionali di azione per il clima;
  • supporto alle città e ai comuni della regione nella preparazione di strategie, piani, programmi e progetti locali di azioni climatiche; 
  • monitoraggio continuo dei fenomeni causati dai cambiamenti climatici a livello regionale; 
  • monitoraggio continuo e analisi dei settori industriali, delle tecnologie e dei comportamenti che contribuiscono maggiormente ai cambiamenti climatici; analisi e valutazione economica dei settori aziendali, delle tecnologie e dei comportamenti che contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra;
  • monitoraggio continuo e analisi dei rischi locali e della vulnerabilità ai cambiamenti climatici e delle possibili minacce ecologiche che ne derivano; supporto alla realizzazione di un sistema di allerta precoce (early warning);
  • risoluzione di sfide legate ai cambiamenti climatici che non possono essere risolte dalle singole città; 
  • fornitura di raccomandazioni e consulenze per varie attività economiche (agricoltura, costruzioni, ecc.), gruppi di persone e in merito ad altri rischi di incertezza climatica.    

La costituzione di questi ” Centri per le azioni a favore del clima” è una misura gestionale basata sull’innovazione di modelli di governance. In alternativa a tali Centri, gli organi che potrebbero espletare queste funzioni sono Consigli, commissioni, gruppi di lavoro, ecc. L’esito positivo del loro operato dipenderebbe dalla giurisdizione, dalle capacità e dalla dedizione dei membri. 

Costi e benefici

Per poter valutare i benefici derivanti dall’istituzione di una tale rete di “Centri per le azioni a favore del clima” regionali, nelle regioni costiere e continentali di un paese (nel nostro caso Italia e Croazia), è necessario comprendere i rischi derivanti dai cambiamenti climatici. Il progetto europeo PESETA III ha rilevato una chiara scissione nord-sud per quanto concerne il peso dei cambiamenti climatici, dove le regioni meridionali dell’Europa saranno quelle a soffrire più danni. Le inondazioni costiere sono state riconosciute tra gli impatti principali del riscaldamento globale. Il rischio di inondazione costiera aumenterà in tutti i paesi dell’UE che si affacciano sul mare, con l’Italia al terzo posto in termini di rischio. Per quanto riguarda la Croazia, le perdite da inondazioni costiere al termine di questo secolo potrebbero arrecare danni pari al 1,8% del suo PIL, la sesta quota più alta di tutti gli stati UE (PESETA, 2020).

Per l’adattamento, così come per la mitigazione, sono necessari grande ambizione e grandi conoscenze. C’è un forte bisogno di risorse umane competenti, per le quali questi compiti saranno una priorità. Nell’attuale organizzazione delle azioni per il clima, agire è compito di tutti, ma senza responsabilità precisamente definite. Per conseguire un progresso reale a favore del clima è necessario autorizzare e dare mandato ad organi il cui principale compito sarà condurre e coordinare l’azione per il clima. In una situazione in cui l’attribuzione dei compiti e la disponibilità delle competenze e delle conoscenze sono organizzati in modo chiaro, sarebbe più facile produrre un’azione coordinata ed efficiente rispetto ad una situazione in cui la divisione dei compiti è frammentata e incerta.

Attraverso le petizioni, la comunità scientifica si è mostrata consapevole dell’importanza di un coinvolgimento maggiore e migliore degli scienziati nel processo decisionale relativo ai cambiamenti climatici. In alcuni paesi il supporto degli scienziati al processo di adattamento è stato incanalato in forme istituzionalizzate, organizzate sia dal governo regionale (si veda il caso studio 08 regione Emilia-Romagna) sia sotto forma di “Centri per le azioni a favore del clima” come in Irlanda. Simili Centri per le azioni a favore del clima agirebbero come piattaforma per tale scopo. Questi potrebbero essere definiti usando le strutture scientifiche e di gestione esistenti, dove il personale selezionato da entrambe le parti sarebbe quello più motivato e meglio qualificato per tali compiti.

La creazione di questi nuovi organi di governance dovrebbe essere introdotta anche a livello nazionale, per esempio includendo la costituzione e il coordinamento di tali Centri nei piani di adattamento nazionali o regionali. Dato che a livello nazionale la percezione dei pericoli concreti, dei rischi e delle vulnerabilità è minore, non sembra essere la sede più appropriata per fornire supporto scientifico e avviare l’azione per il clima. D’altra parte, il livello locale, essendo piuttosto frammentato, spesso è economicamente e finanziariamente troppo fragile e manca di personale e conoscenze adeguati per organizzare operazioni efficienti e azioni sul campo. Inoltre, molte azioni per il clima, data la loro complessità, richiedono coordinamento tra differenti unità locali. Infine, si potrebbe migliorare l’efficienza se il processo di preparazione e attuazione fosse previsto in modo tale da essere facilmente attuabile da una città, un comune o più di essi insieme. Con una simile suddivisione dei compiti, gli organi di esperti, sia creati ad hoc sia sotto forma delle principali amministrazioni esistenti, possono essere una valida soluzione per fornire servizi di pianificazione e supporto in fase di implementazione e monitoraggio alle piccole città di una regione.

I costi per istituire questi centri potrebbero essere ripartiti tra i budget delle città/contee/province/regioni e il budget statale. Attraverso la cooperazione con le università e il settore produttivo, i centri potrebbero operare a livello di progetto, ciò significa che fondi da partenariati pubblico-privati, così come da aziende private, potrebbero essere indirizzati alle azioni a favore del clima. Infine, una parte dei finanziamenti potrebbe essere assicurata attraverso progetti europei così come provenire da altri donatori internazionali. Dato che quei progetti andrebbero a beneficio delle comunità locali, ci si potrebbe attendere anche il finanziamento diretto da parte dei cittadini (crowdfunding), così come si potrebbe assistere ad iniziative cittadine nel campo della scienza (citizen science).

Tempi di implementazione e durata

I “Centri per le azioni a favore del clima” di questo tipo sono un investimento nuovo, moderno, essenziale e complesso, ma non necessariamente costoso. Si può ragionevolmente ritenere che per la loro istituzione, completa dotazione e operatività iniziale siano necessari 3 anni o 1000 giorni.

Se le città e le regioni dovessero optare per altri organi, come consigli o commissioni, il tempo di costituzione sarebbe molto minore, ma le competenze sarebbero generalmente più limitate.

Nonostante i chiari segnali di allarme lanciati dal mondo scientifico, gli accordi politici internazionali e le altre azioni intraprese per individuare le cause profonde dei cambiamenti climatici sinora non hanno prodotto risultati. Il tempo rimasto per ridurre le emissioni, così come per l’adattamento, sta diminuendo sempre più. I “Centri per le azioni a favore del clima” dovrebbero aiutare a ridurre gradualmente i danni complessivi legati agli eventi indotti dai cambiamenti climatici e rendere le nostre regioni più resilienti ad essi. Questa sarebbe una buona notizia per tutti noi, poiché i cambiamenti climatici diventeranno sempre più intensi.

Risorse per informazioni maggiormente dettagliate

Questa proposta è nata sulla scorta dell’esperienza e delle esigenze rilevate in Croazia.

PAP/RAC. Coastal Resilience Handbook for the Adriatic. 2020

Ringraziamo gentilmente il dr.sc. Vladimir Lay per l’aiuto e il supporto dato nella preparazione di questo testo.