Adattamento ai cambiamenti climatici delle zone umide nella regione dell’Attica, Grecia

Date
12.06.2021.
Impatti climatici
Inondazioni, La siccità
Settori
Biodiversità, Settori specifici
Tempo di attuazione
La strategia e il piano di adattamento per le zone umide dell'Attica sono stati sviluppati nel periodo 2012-2014. Il Piano d'azione è integrato nel Piano regionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici (RePACC) dell'Attica e più specificamente nel settore della biodiversità. Il RePACC deve essere rivisto ogni 7 anni.

Contesto geografico e sfide climatiche

L’Attica è una regione della Grecia con vaste zone umide che comprende estuari, torrenti, lagune, laghi e paludi costiere. Le zone umide sono elementi importanti dell’ambiente naturale sia per la conservazione degli ecosistemi, sia come aree ricreative e a di sviluppo economico. Sono aree particolarmente importanti per ridurre gli impatti delle alluvioni, mentre la loro vegetazione stabilizza e protegge le aree costiere, mitigando gli impatti delle onde e delle correnti. Inoltre migliorano la qualità dell’acqua agendo come trappola per il particellato, per i sedimenti e le sostanze tossiche. Le zone umide dell’Attica sono anche molto utilizzate per scopi agricoli e varie attività economiche che, negli ultimi decenni, ne hanno degradato l’ambiente naturale. Nello specifico, la regione si trova ad affrontare le sfide multiple di una popolazione in crescita e di maggiori richieste per l’utilizzo del suolo. Le attuali pressioni di origine antropica sono esacerbate dagli impatti dei cambiamenti climatici, che potrebbero portare alla scomparsa di molti sistemi transizionali di zone umide o alla loro riduzione.

Nella regione dell’Attica si prevede che i cambiamenti climatici possano aumentare la frequenza dei periodi di siccità, i quali saranno più lunghi e più frequenti, con serie conseguenze sulle zone umide alimentate dalla pioggia. Secondo i risultati del progetto OrientGate, co-finanziato dal Programma di cooperazione transnazionale per l’Europa sud-orientale, entro il 2100 la vulnerabilità della regione alla siccità aumenterà da livelli bassi a livelli moderati, secondo quanto previsto dallo scenario di emissione IPCC A1B. Lo stesso scenario A1B prevede la diminuzione delle precipitazioni anche in autunno in tutta la regione entro il 2100, mentre in primavera sono previsti lievi aumenti.

Alla luce di questo quadro, l’ente regionale dell’Attica ha guidato il processo che ha definito la strategia di adattamento e il piano d’azione con l’obiettivo di ridurre la vulnerabilità delle zone umide dell’Attica e aumentare la loro capacità di adattamento, dando priorità alle aree particolarmente vulnerabili e migliorando la capacità delle parti interessate di far fronte ai cambiamenti climatici.

Obiettivi

L’obiettivo generale della strategia di adattamento e del piano d’azione sviluppato per le zone umide dell’Attica è migliorare la qualità ambientale degli ecosistemi e la qualità di vita degli abitanti della regione. Gli obiettivi specifici includono:

  • Gestione sostenibile e ripristino delle zone umide;
  • Interconnessione delle zone umide per mezzo di corridoi verdi per proteggere la biodiversità e facilitare la mobilità delle specie;
  • Valutazione socio-economica dei servizi ecosistemici forniti dalle zone umide;

Sensibilizzazione, educazione ambientale e partecipazione pubblica.

Misure di adattamento applicate al caso

Gestione adattiva degli habitat naturali

Sensibilizzazione e sviluppo di capacità per l’adattamento ai cambiamenti climatici

Ripristino e gestione delle zone umide costiere

Soluzioni

Con lo scopo di affrontare gli impatti previsti dei cambiamenti climatici e di salvaguardare gli ecosistemi delle zone umide, l’ente regionale dell’Attica, il Centro greco per i biotopi e le zone umide (EKBY) e il progetto UE OrientGate hanno sviluppato una strategia di adattamento e un piano d’azione che impegnano la regione alla conservazione e al ripristino delle zone umide, con l’obiettivo di aumentare la loro resilienza, ridurre la perdita di biodiversità e migliorare l’uso dei servizi ecosistemici. La strategia e il piano d’azione sono stati sviluppati durante il progetto OrientGate, 2012-2014. La strategia ha individuato sette assi nell’ambito dei quali il piano d’azione ha definito misure specifiche e prioritarie:

  • Asse I – Migliorare le conoscenze sulle zone umide e sugli effetti dei cambiamenti climatici. Misure: migliorare la conoscenza; garantire l’accesso ai dati e alle informazioni e monitorare l’attuazione della Strategia.
  • Asse II – Conservazione e ripristino degli ecosistemi delle zone umide e dei loro servizi e adattamento ai cambiamenti climatici. Misure: designare le aree protette; proteggere, custodire, conservare e ripristinare; conservare e gestire in modo sostenibile le zone umide della rete Natura 2000.
  • Asse III – Utilizzo sostenibile delle risorse idriche. Misure: prevenire e ridurre l’inquinamento industriale.
  • Asse IV – Normativa sul consumo di suolo. Misure: promuovere il concetto di “città compatta” e non inquinante.
  • Asse V – Informazione, sensibilizzazione ed ecoturismo. Misure: rafforzare i programmi di informazione e sensibilizzazione del pubblico per le zone umide dell’Attica e l’adattamento ai cambiamenti climatici; promuovere l’educazione sulle zone umide; evidenziare la ricchezza delle zone umide in Attica, migliorare le opportunità di svago ed ecoturismo.
  • Asse VI – Migliorare la capacità di adattamento relativa alla conservazione e gestione delle zone umide. Misure: migliorare la capacità della pubblica amministrazione e degli enti locali.
  • Asse VII: Integrazione della conservazione delle zone umide nelle imprese. Misure: promuovere la conservazione delle zone umide e le migliori pratiche innovative nell’imprenditorialità.

L’attuazione del piano d’azione ha visto alcuni progressi all’interno del progetto “Miglioramento della conoscenza e consapevolezza sul ripristino delle zone umide nella regione dell’Attica” (2015 – 2017), finanziato dal meccanismo finanziario SEE e dai fondi nazionali. Il progetto mirava a migliorare ulteriormente la conoscenza e aumentare la consapevolezza sugli impatti dei cambiamenti climatici per 50 zone umide dell’Attica, al fine di adottare le misure precauzionali necessarie per proteggere, gestire e ripristinare queste zone umide. I risultati principali del progetto sono stati:

  • Accesso migliorato alle informazioni ambientali necessarie per proteggere e ripristinare le zone umide
  • Maggiore conoscenza e consapevolezza sulle zone umide
  • Documentazione scientifica per la delimitazione di 54 zone umide, ricerca sulla biodiversità, sulle minacce e sulle proposte per il ripristino, nonché stampa cartografica dei confini delle zone umide e registrazione dei dati di inventario su base elettronica
  • Valutazione dettagliata della qualità dell’acqua, dello stato di conservazione delle zone umide e delle esigenze di gestione dell’acqua di quattro corpi idrici: Vourkari (zona umida costiera nel comune di Megara) e il lago Koumoundourou (nel comune di Aspropyrgos) nell’Attica occidentale, la foce del torrente Pikrodafni (a sud di Atene) e il Parco nazionale di Schinias (zona umida costiera e sito Natura 2000) nell’Attica orientale
  • Settimana verde 2015 – evento satellite: “Sostegno per il ripristino della zona umida di Brexiza nella regione dell’Attica, Grecia” coordinato dalla Regione dell’Attica e da EKBY, con la partecipazione del Servizio archeologico dell’Attica orientale e del comune di Marathon e con l’assistenza tecnica della squadra CPD (Collective Planning and Design). L’evento ha offerto l’opportunità di una sinergia con le parti sociali della pubblica amministrazione, del governo locale e del settore privato per promuovere azioni di informazione e sensibilizzazione relative alla protezione e conservazione della zona umida di Brexiza.
  • Designazione della zona umida di Vourkari quale parco regionale, con decreto presidenziale del marzo 2017, come attuazione della misura “Denominazione della zona umida di Vourkari Megara quale Parco regionale” espressa nel Piano d’azione. Il recepimento nella normativa nazionale (legge 4559), nell’agosto 2018, dei confini di 15 zone umide “di prima priorità di designazione” ha attuato parte della misura “Delimitazione e istituzionalizzazione delle zone umide dell’Attica con una superficie di oltre 80 acri” espressa nel Piano d’azione.

Infine, poiché la Regione dell’Attica è in fase di finalizzazione del suo Piano regionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici (RePACC), è stata effettuata una valutazione della vulnerabilità/analisi del rischio in diversi settori, tra cui biodiversità/ecosistemi forestali e risorse idriche/alluvioni utilizzando gli scenari RCP4.5 e RCP8.5 per due orizzonti temporali (2031-2050 e 2081-2100). Pertanto, risulta parzialmente implementata anche la misura “Valutazione e aggiornamento periodico degli indicatori climatici di siccità – carenza idrica e alluvioni, con modelli di previsione climatica, per il territorio della Regione dell’Attica, e l’analisi dell’impatto sulla biodiversità” del Piano d’azione per le zone umide dell’Attica.

Leader dell’iniziativa e partner chiave

La strategia di adattamento e il piano d’azione per le zone umide dell’Attica sono stati sviluppati nell’ambito del progetto OrientGate dal Dipartimento ambientale dell’Ente regionale dell’Attica, con il sostegno scientifico del Centro greco per i biotopi e le zone umide (EKBY) del Museo di storia naturale di Goulandris. L’Ente regionale dell’Attica ha guidato l’intero processo e ha redatto una road map per promuovere l’attuazione delle azioni del piano, mentre l’EKBY ha fornito il sostegno scientifico. Oltre alle due istituzioni principali, la collaborazione si è estesa a servizi e autorità centrali, regionali e locali, agenzie di ricerca, organizzazioni ambientali e cittadini. Sebbene questi ultimi abbiano partecipato in misura minore, hanno fornito le loro conoscenze, esperienze e pratiche all’interno del processo di adattamento.

Per quanto riguarda l’attuazione del Piano d’azione, le autorità competenti sono il governo centrale per le questioni legislative e le amministrazioni locali (Regione dell’Attica e i suoi comuni) per l’attuazione degli interventi. Per alcune zone umide dell’Attica che sono denominate siti della rete Natura 2000, l’autorità competente per l’attuazione del piano d’azione è l’ente di gestione del Parco nazionale di Schinias Marathon, Hymettus e Attica sud-est.

Partecipazione degli stakeholders

Un ampio processo partecipativo ha caratterizzato la definizione della strategia e del piano d’azione. Infatti, l’Ente regionale dell’Attica ha coinvolto un’ampia gamma di parti interessate, tra cui autorità centrali, regionali e locali, agenzie di ricerca, organizzazioni ambientali e cittadini. Gli stakeholder sono stati incoraggiati ad agire e a partecipare attraverso interviste, incontri, workshop e seminari, attraverso i quali sono state scambiate prospettive, esperienze, buone e cattive pratiche.

Sono stati organizzati anche dei corsi di formazione. Al seminario di formazione “Strategia di adattamento per le zone umide dell’Attica: la valutazione dell’indice di vulnerabilità delle zone umide” hanno partecipato rappresentanti di servizi pubblici, ONG, istituti di ricerca e partecipanti stranieri provenienti dalla Serbia e dalla Romania. Successivamente, si è svolto un evento di divulgazione che ha registrato circa 80 partecipanti provenienti da diversi gruppi di parti interessate, i quali hanno ricevuto informazioni sulla vulnerabilità delle zone umide alla siccità e sul piano d’azione di adattamento.

Il Piano regionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici (RePACC) dell’Attica valuta la vulnerabilità/rischio in diversi settori (agricoltura, pesca, silvicoltura, risorse idriche, ecc.) ed elabora il piano d’azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici. A tal fine, il 22 luglio 2020 si è svolta una videoconferenza specificamente sul settore della biodiversità, comprese le zone umide dell’Attica, con i principali stakeholder della pubblica amministrazione e gli scienziati esperti in questi temi. Il RePACC dell’Attica è stato in consultazione pubblica dal 1° al 15 dicembre 2020.

Fattori di successo e limitanti

Nella progettazione della strategia e del piano di adattamento sono stati importanti i seguenti fattori:

  • Una rigorosa attenzione alla conservazione e alla protezione degli ecosistemi delle zone umide, considerando anche le ulteriori pressioni dovute al cambiamento climatico.
  • Il contributo delle parti interessate sin dall’inizio del processo. L’approccio partecipativo ha consentito lo scambio di esperienze e di buone e cattive pratiche, nonché la discussione sui punti di forza e di debolezza alla luce della gestione e della protezione degli ecosistemi delle zone umide e della promozione dell’adattamento climatico.

Durante l’elaborazione della strategia di adattamento e del piano di adattamento non sono emersi particolari fattori di ostacolo. Alcune difficoltà si sono presentate nello scambio di dati tra la comunità scientifica, le autorità centrali e regionali e i decisori politici, in particolare in relazione all’integrazione della conoscenza del cambiamento climatico nella pianificazione e nelle politiche di adattamento. Maggiori limitazioni sono attese nella fase di attuazione del piano, ad esempio in relazione alla disponibilità di fondi, alla relativa limitata capacità operativa di attivare le misure di adattamento proposte e alla regolamentazione degli usi del suolo in vista della tutela e del ripristino delle zone umide. Nelle misure che necessitano di essere precedute da legislazione istituzionale o regolamentare possono verificarsi ulteriori ritardi nella loro attuazione. 

Costi e benefici

Lo sviluppo della strategia di adattamento e del piano d’azione per le zone umide dell’Attica è stato cofinanziato dal progetto OrientGate e dai fondi nazionali per un totale di 150.000 euro. In questo importo sono comprese le spese di viaggio e le spese di divulgazione. Il progetto successivo “Miglioramento di conoscenza e consapevolezza sul ripristino delle zone umide nella regione dell’Attica” è stato cofinanziato per l’85% dal Meccanismo finanziario del SEE e per il 15% dai fondi nazionali (Programma greco di investimenti pubblici), per un totale budget di circa 398.887 euro.

L’attuazione della strategia e del piano avrà effetti benefici sulla conservazione e sul ripristino delle zone umide dell’Attica e, di conseguenza, sulla loro resilienza agli impatti legati al clima. Infatti, il ripristino delle zone umide può mitigare gli impatti delle inondazioni, stabilizzare le aree costiere attraverso il miglioramento dello stato della vegetazione e la conseguente riduzione dell’erosione costiera, migliorare la qualità dell’acqua, sostenere le attività economiche e migliorare la vita dei cittadini. Ulteriori vantaggi includono una maggiore conoscenza e capacità di gestire gli impatti dei cambiamenti climatici e gli ecosistemi delle zone umide da parte delle agenzie coinvolte nella loro conservazione, nonché il miglioramento della consapevolezza ambientale e lo sviluppo di centri di informazione.

Contatti

Argyro Paraskevopoulou
Attica Region
Polytechneiou 4, Atene, 104 33, Greece.
Tel.: (30-213) 2101-133, -136

Email: argyro.paraskevopoulou@patt.gov.gr

Dr. Eleni Fitoka
Greek Biotope Wetland Center (EKBY)
14th kilometer Thessaloniki – Mihaniona
57001 Thermi, Thessaloniki, Greece
Tel.: (30-231) 0473432
Email: helenf@ekby.gr

Risorse per informazioni maggiormente dettagliate

Zone umide dell’Attica

Progetto Orientgate

Mappa

Immagini

Il logo del progetto

Geo-piattaforma del progetto (istantanea). Protezione della natura in Attica, i quadrati grigi rappresentano le zone umide
Fonte: http://sdi.atticawetlands.eu/?lang=en (accesso dal 27 aprile 2021)  

Story map interattiva del progetto per migliorare la conoscenza e aumentare la consapevolezza del ripristino delle zone umide nella regione dell’Attica (istantanea) Fonte: http://mapstory.atticawetlands.eu/?lang=en_GB (accesso dal 27 aprile 2021)

Evento di formazione presso il torrente Pikrodafni, febbraio 2017 (©Attica Region)

Poster a scopo divulgativo collocato nelle stazioni della metropolitana in Atene (novembre 2014)

Documenti

Depliant: Adattamento delle zone umide nella regione dell’Attica, Grecia (Studio pilota 4)